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GIUSEPPANGELO
Di Fazio da Pianella
Appena ordinato sacerdote per la sua eloquenza passò
come in trionfo in mezzo alle nostre popolazioni meravigliando
tutti per l'ingegno e lo zelo operoso. Esercitò pure
l'ufficio di lettore e di istitutore nel collegio di Teramo.
Giovanissimo partì per la missione della Rezia
e appena dopo un mese parlava con perfezione e predicava in
lingua romanza. Giovane come era, venne per le sue altissime
qualità nominato Prefetto Apostolico e dopo qualche
anno, assolto un incarico difficilissimo a Milano, passo
Visitatore e Prefetto Apostolico in Tunisi, indi Visitatore
Apostolico a Costantinopoli e in Egitto.
L'autorità del Sommo Pontefice Gregorio XVI ebbe
ragione della umiltà del padre Giuseppangelo che
fu consacrato Vescovo con destinazione nel Tibet e con
la qualifica di Delegato Apostolico. Nel Mar Rosso andò
incontro ad un orrendo naufragio e a Geddah ammalò
tanto gravemente che fu costretto fra atroci sofferenze
a tornare indietro.
Intanto la Santa Sede lo nominava Vicario Apostolico
e Delegato per la Siria , Egitto, Abissinia, Arabia e Cipro.
A Beyrut iniziò subito i restauri della delegazione
ridotta in pessime condizioni, dando principio alla conversione
dei Drusi the in massa passavano al cattolicesimo. Mentre
lavorava tanto alacremente, teso nel sogno che tutta
la nazione drusa un giorno non lontano abbracciasse la vera
fede, fu colpito da febbre gastrica infiammatoria nervosa
che in breve ne spezzava la giovane fibra. Ai funerali fu
presente numeroso popolo con tutte le Autorità. Fu
sepolto nel Cimitero francese di Beyrut.
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Prefetto,
Prefetto di Tunisi e Visitatore Apostolico a Costantinopoli
e Egitto, Vescovo di Tipasa e Delegato apostolico
nel Libano, Vicario apostolico e Delegato per la Siria , Egitto,
Abissina, Arabia e Cipro.
* Pianella (PE), nel 1800
† Antura (Monte Libano) 13 Dicembre 1838
Età 38; R. 20; Episcopato 2.
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