Giovani - Postnovizi e Studenti

Tra il gelato di fine pranzo, arrivato dopo un’attesa per alcuni quasi estenuante, e le patatine fritte a cena – alcune delle quali sono state avanzate e asportate dalle bocche ancora fameliche a refettorio ormai vuoto – i cento e passa frati riuniti a Mascalucia per la Convocazione fraterna, hanno ascoltato con trepidazione la lunga conferenza mattutina del Ministro Generale Fra Mauro Jöhri e le parole del Definitore generale Fra Raffaele Della Torre.

Nel pomeriggio, dopo la recita del santo Rosario delle 15.15 che ha visto la presenza orante di un buon numero di partecipanti, è stata la volta di Fra Jaime Rey, simpaticissimo Vice Segretario generale della Formazione, che ha presentato con la proiezione di alcune diapositive un lavoro riguardante la stesura della Ratio formationis per tutto l’Ordine. Il frate spagnolo si è mostrato molto contento «soprattutto – dice ridendo – per non essere stato bersagliato dalle domande della platea, come accaduto stamane con il nostro Generale…».

In serata, l’adorazione eucaristica sul piazzale antistante il santuario guidata da Fra Giampiero Maria Cognigni, responsabile nazionale per il servizio della formazione iniziale. Nell’omelia, Fra Giampiero ha esortato i frati con parole di intensa tonalità: «Giovani frati – ha detto con un velo di emozione – ve lo chiedo in ginocchio: siate autentici, non fingete di essere ciò che non siete. Vi vedo troppo seri, a volte sembrate frati ormai navigati: cercate di non fingere, cercate la sincerità, se non volete fare la fine di quelli che all’improvviso, senza un apparente perché, decidono di abbandonare la loro vocazione. Non abbiate paura di mostrarvi per quello che realmente siete, fatevi conoscere a quelli che vi stanno accanto. Questa è l’ultima Convocazione alla quale partecipo – ha aggiunto – e ne sono dispiaciuto: perché, c’è poco da fare, stare con i giovani ringiovanisce lo spirito».

Ironia della sorte – così parrebbe agli occhi di un osservatore neutrale – la risposta al discorso di Fra Giampiero arriva subito dopo la fine dell’adorazione. Viene infatti il momento del grande finale, che si protrae fino a mezzanotte e oltre, con canti e balli sul piazzale: si vedono frati che saltellano danzanti in girotondo tenendosi per mano, qualcuno che regge la borsetta a una signora che mima con i gesti le parole di una canzone, mentre Fra Claudio Bevilacqua, Fra Francesco Tognato e Fra Daniele Sobrero impreziosiscono le performance danzanti suonando tastiera, chitarra e jambe.

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