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Da largo Catone si imbocca la ripida salita che porta oggi il titolo di Via Cardinal Massaia: per oltre tre secoli fu questo l'unico varco per il Tuscolo concesso ai Frascatani entro la compatta cerchia di ville nobiliari che dalla metà del '500 si formò a monte dell'abitato di Frascati. Ne rasentiamo subito una, la più prossima al paese, Villa Lancellotti che vediamo ergersi  sulla sinistra.  Poco oltre, lungo il muro perimetrale della villa, s'incontra la cappellina dedicata a S. Michele Arcangelo costruita dal prete spagnolo Ferdinando de Las Infantas, con l'annesso romitorio, legato alle memorie del card. Cesare Baronio (1538-1607).

Discepolo di San Filippo Neri ed infaticabile organizzatore dell'Oratorio, fu confessore e consigliere di Clemente VIII Aldobrandini. La sua fama è legata alle opere agiografiche ma soprattutto ai ponderosi "Annales Ecclesiastici" (1588-1607), una storia della Chiesa dalle origini al 1198 corredata da un ricco materiale documentario.

L'opera, cui il Baronio attese fino alla morte proprio nella pace di questo romitorio, costituì la risposta cattolica alla storiografia protestante espressa dai cosiddetti Centuriatori di Magdeburgo (1557-1558).

Dall'umiltà dell'abitazione del cardinale, in stridente contrasto con l'opulenza delle vicine ville delle grandi famiglie della Controriforma romana, rimase colpito il giovane don Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII, durante una sua visita a Frascati, come ebbe egli stesso a ricordare nel 1907. Continuando si passa accanto ad uno degli ingressi di Villa Aldobrandini, un cui scorcio appare al di là del cancello. Dalla parte opposta si snoda la rotabile per Tuscolo. Ancora un po’ di cammino e si arriva in vista di una pittoresca cordonata che sale al Convento dei Cappuccini. Al suo inizio vi è un'edicola, recentemente restaurata, con una Madonna e Bambino tra i santi Francesco e Felice da Cantalice, che dimorò per un certo tempo nel Convento. Il Dipinto, opera di un tal Nadorp tedesco, risale al 1845 circa. A sinistra dell'edicola inizia il sentiero che, costeggiando il muro di cinta del Convento, portava un tempo a Tuscolo.

In cima alla cordonata vi è un'immagine della Madonna del 1859.

 

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