Massmedia - Cronache Francescane

[Terra Santa] Betlemme,  29/30 novembre 2010

Betlemme: un Salvatore viene in nostro aiuto

Domenica 27 novembre, Betlemme, come tutte le città del mondo, si appresta a entrare nel tempo di Avvento. Tuttavia, essendo Betlemme la città verso la quale il mondo intero volgerà gli occhi il giorno di Natale, essa celebra l’avvenimento con un’entrata solenne del Custode di Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa. Secondo un programma, così fisso che assomiglia allo Statu quo, il Custode deve arrivare alla Piazza della Mangiatoia alle 11.30.

 

Sono le 8.30 e tutti già si preparano. Gli israeliani, che dovranno aprire l’antica strada dei Patriarchi davanti al corteo di automobili che giungono da Gerusalemme, verificano il buon funzionamento delle tre pesanti porte d’acciaio che faranno aprire per l’occasione. Tre o quattro anni fa, una delle due si era bloccata davanti al Patriarca Sabbah in occasione della sua entrata del 24 dicembre. Non ci si mosse e si attese una buona mezz’ora perché la porta si aprisse.

Dall’altra parte, la polizia palestinese si mette in posizione. All’ombra, e a quest’ora fa ancora fresco, ma la giornata si svolgerà sotto un piacevole ma esasperante sole, dal momento che nel Paese non ha ancora piovuto e le temperature continuano a stare intorno ai 25 gradi.

Sulla Piazza della Mangiatoia, un altro protocollo si mette in atto, quello che sancisce l’ordine delle auto di Beit Jalla, Beit Sahur e Betlemme nella loro uscita in corteo all’incontro con il Custode, dall’altro lato della “barriera di sicurezza”. È il monastero di Mar Elias che segnerà l’entrata ufficiale di tutto il corteo. I fatti politici hanno ridistribuito le carte a tal punto che bisogna che ci siano le entrate solenni del Custode e dei Patriarchi per vedere, quattro volte all’anno, queste vetture a targa bianca con le cifre scritte in verde, passare davanti alla Tomba di Rachele e uscire dalla Cisgiordania, e poi tornare indietro. In totale, con le auto venute da Gerusalemme, un centinaio di veicoli attraversano lentamente la città al passo degli scouts che sfilano tra l’Azione Cattolica e la piazza della municipalità. Padre Ibrahim Faltas, che regola tutti in dettagli degli avvenimenti riguardanti lo Statu Quo di Betlemme, è soddisfatto del loro buon svolgimento.

Ore 11.35. Il curato della parrocchia, il francescano Marwan Di’des, apre la porta dell’auto del Custode. Lo accoglie e gli presenta le autorità civili e, insieme a lui, attraversa la Piazza della Mangiatoia per entrare nella basilica e salutare il superiore dei greci ortodossi. Passando per il chiostro di San Girolamo, il Custode entra nella chiesa di Santa Caterina in cui è accolto dal nuovo guardiano del convento, fra Stephane Milovich.

Te Deum, ufficio dei vespri, ufficio delle letture sono i tempi di preghiera che avrebbero scandito la giornata in una chiesa in cui è stato fatto qualche intervento in occasione di Santa Caterina, festa patronale della parrocchia. Qui infatti, Santa Caterina e Sant’Antonio hanno permeato i loro luoghi. La statua di Sant’Antonio è stata spostata al fondo della chiesa, luogo da cui guarda verso il coro e ha ceduto o, per meglio dire, restituito il suo altare a Santa Caterina. Infatti il luogo in cui si celebrano le messe parrocchiali del mattino, abitualmente quindi l’altare di sant’Antonio, è nell’esatto sito della prima cappella dedicata alla patrona della parrocchia. Questa era allora la sola chiesa parrocchiale. Essa risaliva ai tempi delle crociate e divenne la sacrestia della chiesa di Santa Caterina attuale, costruita negli anni 1880. È stato in favore del nuovo ingrandimento dell’anno 2000 che essa fu integrata con una navata laterale.

Quando i frati francescani lasciano la chiesa, sotto l’altare continua a brillare la prima candela di Avvento, accesa dal Custode dal fuoco che ha preso all’altare della Natività. È davanti a questa candela accesa che i parrocchiani si sono radunati, domenica 28 novembre, per vivere durante la messa domenicale la loro festa parrocchiale. Il Custode è restato per l’occasione ed è lui che presiede la celebrazione orante e gioiosa.

Da buon pedagogo – è anche direttore della scuola di Terra Santa – il curato della parrocchia, Padre Marwan, ha fatto distribuire a tutta l’assemblea all’inizio dell’omelia un foglio con 6 immagini, rappresentanti 6 tappe della vita, con questo titolo: “Quando abbiamo il tempo di pensare al Signore? Ha spiegato ciascuna immagine. Quando siamo bambini? Siamo troppo giovani per comprendere. Adolescenti e giovani? Troppo sicuri di noi stessi per aver bisogno di un Salvatore. Giovani adulti? Troppo affaticati dal lavoro? Nella maturità? Troppo occupati nelle nostre carriere? Nella tomba? Troppo tardi!” E ha concluso, non solo dobbiamo cominciare dalla più giovane età a dare del tempo al Signore, ma non solamente durante la preghiera, bensì nel cuore delle nostre attività quotidiane.

La messa è terminata con la benedizione solenne data dal Custode davanti all’altare decorato in onore di Santa Caterina e tutta l’assemblea, ha potuto in seguito salutare P. Pierbattista nella sala parrocchiale dove il Custode li ha incoraggiati, nelle difficoltà, a non dubitare della prossima - e già compiuta - venuta. “Egli è già in mezzo a noi”.

Terminate queste solennità, i parrocchiani hanno raggiunto gli abitanti della città che si affollano al mercato di Natale, piazza della municipalità, ed è sotto un sole cocente che dei Babbo Natale cantano e danzano le arie di Natale da tutto il mondo, con la ben conosciuta differenza che esse sono in arabo.

Quando il Custode riparte in corteo, preceduto dalla polizia palestinese, sulla stessa strada dell’andata, la festa è terminata. Rimane da vivere intensamente il tempo d’Avvento così bene inaugurato. (MAB)

 

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