Massmedia - Cronache Francescane

Agenzia SIR, martedì 15 marzo 2011, 

“E’ sempre l’ora della strage degli innocenti”

" È sempre l’ora della strage degli innocenti in Terra Santa”. E’ quanto scrive Giorgio Bernardelli su Terrasanta.net commentando la strage di Itamar, costata la vita qualche sera fa ad una famiglia di coloni israeliani due genitori e tre loro figli piccoli, pugnalati e sgozzati in questo piccolo avamposto della Samaria.

“La cosa veramente sconvolgente – afferma il giornalista - è il senso di sconfitta che queste morti portano con sé. Perché l’impressione è che, in queste ore, abbiamo svoltato un altro tornante in quella discesa verso l’abisso che è diventato il conflitto in Medio Oriente”. Le morti di Itamar, infatti, “mettono la parola fine al tentativo di Obama di porre davvero al centro la questione degli insediamenti. Ieri il governo Netanyahu ha dato il disco verde alla costruzione di 500 nuove case legandolo dichiaratamente a quanto accaduto a Itamar”. Una decisione che, secondo alcuni analisti, “renderà i coloni ancora più forti in un Paese che, è inutile farsi illusioni, continuerà ad andare a destra”.

" A nulla valgono le condanne espresse sia dal presidente Abu Mazen sia dal premier Salaam Fayyad” scrive Bernardelli che annota anche “un fatto strano” vale a dire che “nessun gruppo palestinese ha rivendicato la strage. Persino Hamas ha preso le distanze. Solo chi ha la fissa dei complotti può pensare davvero che dietro a un fatto del genere non ci sia una mano palestinese. Però almeno questa volta sembra chiaro a tutti che sono i palestinesi quelli che hanno tutto da perdere a causa di questo atto scellerato” come testimonia il coprifuoco nel villaggio di Awarta, da dove si ritiene sia arrivato a Itamar l’assassino. “Qualcuno ha dei dubbi sul fatto che le umiliazioni di questa caccia all’uomo domani armeranno altre mani?” si chiede Bernardelli che auspica “una riflessione su che cosa sono gli insediamenti, dove sono, quanti sono, quali è ormai irrealistico pensare che possano essere smantellati (e dunque vanno difesi) e quali invece sono solo una provocazione gratuita che sarebbe nell’interesse stesso di Israele smantellare. Servirebbe – conclude - un appello per far finire davvero la strage degli innocenti, da entrambe le parti della barricata. Sarebbe l’ora della politica, che invece da mesi in Medio Oriente batte in ritirata”.

 

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