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Lutto nel mondo missionario cappuccino per la morte di tre confratelli e di un volontario: padre Luciano Baffigi, 64 anni, ministro provinciale della Toscana, padre Corrado Trivelli, 77 anni, padre Silverio Ghelli 73 anni e del volontario laico Andrea Ferri, 30 anni. I quattro sono rimasti vittime ieri di un incidente stradale nella città di Dar es Salam, capitale della Tanzania, dove erano in visita alle missioni nel Paese africano. Roberta Gisotti ha intervistato padre Fedele Brizzi, vicario del Convento della Fraternità dei Cappuccini di Prato dove vivevano i tre religiosi.

 

D. - Padre Brizzi, questa drammatica notizia, può servire a farci riflettere sull’impegno missionario. Chi erano i confratelli scomparsi ed il giovane laico e qual era lo scopo del loro viaggio in Tanzania?

R. – Padre Corrado Trivelli era l’animatore, a livello regionale, delle nostre missioni all’estero, quelle dei cappuccini toscani. Da più di vent’anni egli aveva questo compito. Era lì in visita per animare i nostri missionari, portare ovviamente gli aiuti necessari e vedere i bisogni. Il giovane che era con loro stava facendo anche un servizio fotografico per mostrare alla gente qui in Italia in che cosa consiste nella loro vita il darsi agli altri, pur rimanendo – come facciamo noi – in patria. Insieme a lui c’era il nostro Superiore maggiore della Toscana, padre Luciano Baffigi e l’altro confratello, padre Silverio Ghelli, – tra l’altro era anche mio condiscepolo, siamo cresciuti insieme – era missionario lì da circa 40 anni.

D. - Padre Brizzi, ho letto che i Cappucini toscani contano il maggior numero di missioni, in Tanzania, attive fin dagli anni ’60…

R. – In Tanzania ci sono una decina di stazioni. Il Paese, attualmente, ha però una costituzione autonoma di Cappuccini africani, tanzaniani, che i nostri confratelli, negli anni passati, hanno cresciuto ed ora sono quindi autonomi ed indipendenti. I nostri confratelli toscani, perciò, si trovano lì come supporto. In più, abbiamo anche l’assistenza all’estero delle missioni. In Nigeria anche lì abbiamo messo su diverse case, ed ora si è costituita come vice-provincia di tutti i nigeriani. In Nigeria non c’è più nessuno di noi cappuccini toscani, mentre due si trovano ancora in Australia e altri tre nel Golfo Persico, che attualmente ha la denominazione di “vicariato d’Arabia”.

D. – I vostri fedeli qui, in Italia, rispondono ai vostri appelli di solidarietà per aiutare le persone a casa loro?

R. – Sì, abbiamo in particolare le adozioni a distanza, soprattutto per motivi di studi. E’ un’adozione che punta ad elevare il livello culturale di queste “creature della terra d’Africa”.

D. - Quale può essere il modo migliore di onorare la memoria di questi confratelli e del giovane laico dedicati ad aiutare gli altri?

R. – La preghiera rimane fondamentale in tutte le iniziative che volgono lo scopo della vita a fare la volontà di Dio, che è l’evangelizzazione. In concreto, poi si possono promuovere ad esempio dei laboratori missionari: luoghi in cui ci si incontra, si parla, si affrontano i problemi di queste terre. Inoltre, da tanti anni, qui c’è la bella abitudine di portare questi giovani - che durante l’anno cerchiamo di illuminare in questo servizio della fede, anche in lontananza - nei campi di lavoro. Dietro questi campi di lavoro c’è poi tutto quello che è il supporto a questa gente di missione. E prova di tutto ciò è proprio il giovane Andrea, che è partito di slancio: durante l’estate aveva già fatto il campo di lavoro, aveva visto che c’era questa esigenza ed ha chiesto il permesso – ed oggi è molto difficile ottenerlo – ai suoi datori di lavoro per questi 15 giorni in cui - durante l’Anno sociale - gli è stato chiesto di partecipare.

D. – Per quanto riguarda i funerali?

R. – Ho parlato con i miei superiori, che si trovano a Firenze. Alla fine di questa settimana partiranno per portare le salme e quindi non saranno qui prima di lunedì. Prevedo perciò che, da martedì in poi, qualsiasi giorno può essere buono.

D. – Ci uniamo allora al cordoglio di tutta la comunità ed anche alle preghiere...

R. – Ringraziamo per questa “pubblicità santa”. (vv) www.radiovaticana.org

 

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