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Carissimi confratelli ed amici tutti, la Scrittura con questo monito illumina il cammino della nostra vita e, in maniera particolare, quando sorella morte bussa alla porta della nostra esperienza terrena, ci spinge ad accoglierla; non a considerarla nemica ma a comprenderla all’interno  di quell’orizzonte eterno in cui muoviamo i nostri passi già qui su questa terra.

 

Tale vuole essere la nostra consapevolezza mentre si eleva unanime la preghiera di suffragio per i carissimi ed amati fratelli Luciano, Corrado, Silverio e per il nostro amico Andrea.

Il clima che abbiamo vissuto durante la celebrazione delle esequie il 30 novembre scorso, all’interno della monumentale Basilica di Santa Croce a Firenze è stato realmente un’esperienza di fede profonda, una fede che sa guardare oltre al visibile; una fede che riconosce in quell’ “oltre” la persona di Gesù, nel quale la fraternità cappuccina vive e per il quale i nostri confratelli hanno donato la propria vita.

L’enorme folla di sacerdoti concelebranti (circa 300 tra cui 10 vescovi) e l’altrettanta moltitudine di fedeli, oltre un migliaio, che insieme hanno celebrato il rito funebre, ha espresso in maniera davvero commuovente la propria fede nel Signore Gesù, Via, Verità e Vita.

In una profonda e composta dignità, la nostra preghiera si è fatta supplica per i fratelli defunti, ma è stata anche nuovo collante per tutta la fraternità italiana che ha conosciuto ed amato questi frati che sono stati colti da sorella morte, ricordavano l’arcivescovo Giuseppe Betori e il nostro Ministro Generale fra Mauro Jöhri, mentre stavano compiendo il loro dovere: lavoravano, infatti, per l’edificazione del Regno di Dio, in terra di missione.

Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli” (Lc 12,37). Davvero il Signore ha trovato desti i nostri fratelli: da questa loro testimonianza la nostra vita cristiana non può che trarne nuovo slancio e nuovo brio, oltre che profonda ammirazione.

Tale ammirazione si è manifestata, inoltre,  da parte di chi, al termine della celebrazione, ha voluto ricordare i cari confratelli passati al Signore, a cominciare dal Ministro Provinciale della Toscana dei Frati Minori Conventuali; e poi proseguendo, dalla giovane che ha letto un messaggio da parte della parrocchia di Cerbaia, comunità in cui il giovane Andrea è cresciuto, e dalle parole del Presidente C.I.M.P. Cap. fra Antonio M. Tofanelli.

Interventi davvero commuoventi e pieni di sentimenti di amore cristiano sono stati quelli del sindaco della città di Firenze, Dott. Matteo Renzi  il quale, oltre ad aver assicurato il sostegno del comune per la realizzazione dei progetti missionari cui lavoravano i nostri frati, ha avuto parole di commossa partecipazione al nostro dolore, certo che una tale testimonianza non possa non lasciare una traccia indelebile nel “cuore” della città; ed in ultimo, l’intervento di fra Stefano Baldini Orlandini, vicario del compianto fra Luciano.

A fra Stefano, permettetemi, vada il nostro sentito ringraziamento e la nostra più profonda stima per come ha voluto occuparsi delle procedure, anche burocratiche, da espletare per il rimpatrio dei corpi dei nostri confratelli, ma anche e soprattutto per lo spirito di servizio e la testimonianza di fede che ha saputo comunicare a tutti, ed in particolare a noi suoi confratelli, con il suo vivere tale vicenda in discrezione e discernimento. Nella sua persona, vogliamo anche ringraziare tutta la fraternità dei cappuccini toscani.

Al Signore Gesù, che con la sua risurrezione ci ha liberati definitivamente dal dominio della morte, eleviamo ancora unanimi la nostra preghiera di ringraziamento per la bontà che ci ha usato nel donarci questi nostri fratelli e per il sovrabbondante dono di grazia che ora essi godono contemplando il Suo volto.

Fr. Matteo Siro

Segretario C.I.M.P. Cap.

 

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