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Incontro e riflessione, ma anche festa per il volontariato. Una festa i cui protagonisti sono proprio loro, i sei milioni di uomini e donne, giovani e anziani, che quotidianamente si fanno carico del prossimo, all’insegna della gratuità e di uno stile di vita solidale. All’Auditorium Conciliazione di Roma, in occasione della Giornata internazionale del volontariato, Forum del Terzo settore, Consulta del volontariato presso il Forum, ConVol (Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato) e Csvnet (Coordinamento nazionale dei Centri di servizio del volontariato) hanno promosso oggi una giornata con lo slogan “Capaci d’intendere e di valere”. L’appuntamento si è aperto con la presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accolto dalle note dell’Inno di Mameli e dall’applauso dei volontari che hanno riempito l’Auditorium, con le casacche delle Misericordie e delle Pubbliche Assistenze, la divisa scout, oppure t-shirt, bandiere e striscioni a rimarcare il loro impegno.

Una grande risorsa. “Chiediamo con forza alla politica di aprire una stagione di vere riforme che garantiscano, insieme, il risanamento dello Stato, l’equità e la giustizia sociale. Se infatti è fondamentale la tenuta dei conti pubblici, lo è anche quella della coesione sociale, vero patrimonio collettivo del Paese”. Così Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo settore, ha portato il suo saluto. Ricordando Sandro Usai e Francesco Bazzari, i due volontari recentemente morti, rispettivamente, in Liguria e in Burundi, Olivero ha rimarcato che “il volontariato è una delle grandi risorse della società italiana e della democrazia”. Dalla platea è stata ricordata pure, con uno striscione, Rossella Urru, la cooperante sarda rapita in Algeria. Nell’attuale momento storico che chiede “uno sforzo di proposizione di nuovi modelli sociali, inclusivi e solidali”, “il volontariato e il Terzo settore – ha evidenziato Olivero – sono pronti a rispondere a queste sfide e ad assumersi la propria responsabilità, secondo il principio della sussidiarietà, insieme con tutte le altre componenti della società civile e politica”. Dal portavoce del Forum, infine, la richiesta di prestare “attenzione ai giovani, offrendo loro possibilità concrete di vivere esperienze di solidarietà, anche attraverso il servizio civile volontario e il volontariato internazionale, strumenti preziosissimi che in questi anni paiono essere stati accantonati”.

Nella storia dell’Italia unita. La giornata cade nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e alla storia del Paese hanno fatto riferimento, nei loro interventi, il presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola e lo storico Fulvio Conti, quest’ultimo ricordando come il Risorgimento sia stato un “evento di popolo” e già nei diversi moti vi fosse l’impegno gratuito di tanti. “L’atto volontario è per sua genesi gratuito. L’altruismo che motiva l’azione volontaria – ha sottolineato Casavola nel delineare ruolo e prospettive del volontariato – non è compatibile con un corrispettivo di guadagno, neanche non economico, come un gesto di gratitudine oppure di autoaffermazione personale. E tuttavia la generosità dell’azione volontaria non raggiungerebbe il suo fine, che è quello di una nuova modellazione della vita sociale, se restasse in una dimensione puramente individuale”. “Il volontariato – ha aggiunto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero – arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve, rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica”.

Vedere, agire e denunciare. Una caratteristica del volontario è quella di avere gli “occhi aperti”, “vedere il problema e mettersi nelle condizioni di agire”, ha rilevato Fausto Casini, coordinatore della Consulta del volontariato presso il Forum. “La mediocrità non appartiene al volontariato”, gli ha fatto eco la presidente del ConVol, Emma Cavallaro. Perciò “i volontari parlano chiaro, e denunciano quando serve”. Un compito, ha rimarcato Cavallaro, che “appartiene al volontariato vero, che è impegno di libertà, risposta a una vocazione seria ed esigente”. D’altra parte “le cose bisogna raccontarle come sono”, ha aggiunto Casini, portando ad esempio la “bolla di plastica” che sui media sembra aver avvolto L’Aquila a due anni dal terremoto, mentre la situazione vera della città la si conosce dalla testimonianza diretta di tanti che ancora vanno a dare una mano. Mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas italiana, ha richiamato il “rapporto tra carità e giustizia”, vedendo nel dono un “elemento costitutivo del rapporto sociale” e nell’agire dei volontari “l’impegno per promuovere e difendere la giustizia sempre con un occhio di carità, accoglienza e disponibilità a sentire l’altro come fratello”. Da parte sua, il presidente di Csvnet, Stefano Tabò, ha precisato che “il volontariato e il Terzo settore, con tutte le loro forze, rappresentano un investimento da sostenere, perché sono in grado di moltiplicare le risorse a loro disposizione e di tradurle in atti e presenze concreti ed efficaci”.

L’“Appello del volontariato”. “Solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica” sono le parole chiave per il volontariato tanto nella sua storia, quanto per l’oggi e per il futuro. “In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia – si legge nell’‘Appello del volontariato’ reso pubblico oggi a Roma – vogliamo ricordare a noi e a tutti i cittadini che il volontariato è stato parte attiva nella costruzione della coscienza della comunità nazionale e delle comunità locali e ha contribuito, con il proprio apporto originale, alla realizzazione di una solidarietà diffusa e partecipata, elemento imprescindibile di una buona democrazia. La nostra storia è storia di solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica”. Così pure “il nostro presente si chiama solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica”. “Oggi il volontariato e il Terzo settore – prosegue l’appello – sono un soggetto strutturato che opera con quasi 6 milioni di volontari e gode della fiducia della stragrande maggioranza degli italiani. Questo ci rende particolarmente consapevoli della responsabilità della nostra azione e della necessità di continuare a dare risposte, insieme agli altri soggetti della società civile e della politica, alle sempre più pressanti richieste di aiuto che si levano da chi ancora è escluso dai diritti fondamentali e vive situazioni di grave difficoltà e di emarginazione sia dai diritti fondamentali della persona sia dalla cittadinanza”. Per il futuro, “consci della complessità in cui viviamo”, l’impegno è “a continuare la nostra collaborazione con tutte le forze sociali e le istituzioni mettendo a disposizione le nostre competenze e la gratuità della nostra azione sociale”, “sensibilizzare tutti i cittadini anche attraverso nuovi stili di vita a costruire un nuovo modello di sviluppo, sociale, culturale ed economico”. “Anche il nostro futuro – conclude – ci vedrà artefici di solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica”. (www.agensir.it)

 

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