Novità - Eventi di rilievo

di Michele Zanzucchi

La visita del papa nella culla del francescanesimo avviene nell’emozione della tragedia di Lampedusa. Un insegnamento.

Schizofrenico mondo mediatico: appena archiviato il teatro politico del 2 ottobre, quasi “surreale”, il 3 ottobre ci siamo ritrovati in casa le sconvolgenti immagini della tragedia “reale” di Lampedusa, i cui contorni non sono ancora definitivi, in ogni caso drammatici. E oggi, 4 ottobre, ecco la visita del papa ad Assisi, Francesco che incontra Francesco.

Un fil rouge lega Lampedusa ad Assisi. Non solo perché Bergoglio ha voluto fare la sua prima visita apostolica proprio nell’isola degli immigrati. E nemmeno solo perché Francesco d’Assisi è il “poverello”, il simbolo di ogni miseria. Il legame tra l’isola più a Sud dell’Italia e la cittadina umbra sta nel marchio fondamentale del pontificato del papa argentino: la Chiesa ha da essere la Chiesa dei poveri, la Chiesa che accoglie, la Chiesa che si mette accanto agli ultimi, la Chiesa del Vangelo, la Chiesa che non si arroga diritti, ma opera e prega.

Oggi a Lampedusa il lutto sarà ovunque, e così in tutt’Italia, per volere del governo che ha proclamato il lutto nazionale. Bella e giusta questa decisione, molto francescana, se così si può dire, perché così un intero Paese si raccoglie non per i suoi figli morti altrove, ma per i figli d’altrove morti a pochi metri dalle sue coste. Un segno di altruismo e di spirito di accoglienza che è la vera natura di noi italiani, che migranti lo siamo sempre stati, e pure terra di migrazione.

E ad Assisi, ci sarà il lutto? Ovviamente sì. Ma nella gioia contenuta dell’incontro del papa (e in lui di tutti gli uomini di buona volontà) coi poveri, nell’accoglienza e nella preghiera: Francesco-Bergoglio ha in effetti voluto incastonare nel suo programma lunghi momenti di preghiera. E a chi gli chiedeva che cosa volesse fare in quei lunghi momenti, chi volesse incontrare, quali rappresentazioni liturgiche volesse preparare, Francesco ha risposto semplicemente: «Pregare».

Che bisogno ci sarebbe di far altro in questi momenti di silenzio? Ecco che spunta Chiara, Chiara d’Assisi, che di fronte a chi le chiedeva: «Cosa vuoi?», rispose semplicemente: «Dio solo». Bergoglio ad Assisi incontra Francesco, con Chiara. http://www.cittanuova.it

 

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