Novità - Eventi di rilievo

Venerdì 19 ottobre, dalle ore 16:30, presso l’aula Sant’Antonio della Pontificia Università Antonianum si terra l’iniziativa L’ospitalità dell’Egitto, pomeriggio in memoria dell’incontro di Francesco d’Assisi con Al-Malik al-Kamil, Sultano d’Egitto, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Generale per Giustizia, Pace e Integrità del Creato dell’Ordine dei Frati Minori, la Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato dei Frati Minori d'Italia e l’Associazione Sviluppo Europeo.

Nel corso del pomeriggio, moderato da  Agustín Hernández, interverranno:

Giulio Michelini – Istituto Teologico di Assisi –, L’Egitto e le sue molte facce: dall’accoglienza alla schiavitù, da Israele a Gesù;

Giuseppe Buffon – Pontificia Università Antonianum –, Francesco d’Assisi ospite di Al-Malik al-Kamil, Sultano d’Egitto: a 800 anni dall’avvenimento;

Sara Muzzi – Pontificia Università Antonianum –, Raimondo Lullo, teorico dell’ospitalità offerta a tutti i popoli;

Louey Mahmoud Said – Coptic Studies Center di Alessandria – e Shaza Gamal Mohamed – Helwan University del Cairo – Le tappe del percorso della Sacra Famiglia in Egitto.

 

 

VIII centenario dell’incontro di Francesco d’Assisi con Al-Malik Al-Kǟmil

Venezia, Roma, Gerusalemme, Istambul e Murcia-Granada

L’avvenimento del 1219 a Damietta ha ispirato una tradizione sul dialogo il cui valore per l’attualità diventa sempre più drammaticamente significativo. La Pontificia Università Antonianum si sente responsabile della fecondità di una memoria, che ritiene gravida di effetti benefici per la crisi non solo politica, bensì ambientale, che attanaglia la nostra epoca.

Essa si impegna pertanto a incentivare una riflessione, che avrà per sedi luoghi significativi  per la presenza francescana di ieri e di oggi, non meno che per una geopolitica della pace e convivenza pacifica tra i popoli.

A Murcia-Granada, dal 4 all’7 marzo si rifletterà sui linguaggi, la cultura il metodo dell’incontro tra le religioni secondo dal prospettiva di Raimodo Lullo.

A Venezia, condotta dall’Istituto ecumenico S. Bernardino, avrà luogo il 14 marzo 2019 si svilupperà l’approfondimento intorno ai nuovi orizzonti il dalla reciprocità interreligiosa ed ecumenica;

A Roma, il 9  aprile, in seno alle tre facoltà della Pontificia università Antonianum, verrà trattato il tema dell’ospitalità di Al Malik registrata nella tradizione cristiana;

A Gerusalemme, il 15 maggio verrà messo a fuoco l’evento stesso dell’incontro tra Francesco e Al-Malik e i suoi sviluppi storiografici;

A Isambul, il 19 ottobre verrà considerata l’attualità e il futuro del rapporto islamo-cristiano;

Francesco d’Assisi che passa le linee dell’esercito crociato, impegnato nell’assedio di Damietta, per recarsi all’incontro con Al-Malik, diventa emblema del superamento di steccati tra popoli, culture, religioni. Nell’incrudelire del primo conflitto mondiale, spettro che nuovamente si aggira minaccioso, alla figura di Francesco, con un atto di interpretazione creativa, viene attribuita la preghiera semplice, ripresa durante l’incontro di preghiera per la pace del 1986, ad Assisi, e in questi giorni nuovamente riproposta da papa Francesco in Myanmar.

Evento e interpretazione si fondono, si armonizzano, innescando una reciprocità che merita di essere vagliata, senza preclusioni positivistiche, né derive anacronistiche. La riflessione ecumenica si dimostra pioniera nel cogliere in Francesco l’ideale di una riforma-rinascita umana, sociale, politica, etica ed estetica, che varca i confini confessionali.

Successivamente, Francesco diventerà anche il modello di una religione aperta, capace di includere perfino chi non si riconosce entro parametri di ordine religioso.

-  La penisola iberica offre un interessante scenario della trasformazione del rapporto con l’altro, che da antagonista dell’occidente crociato diventa interlocutore del linguista maiorchino. L’istituto teologico di Murcia, specializzato nella comunicazione dell’esperienza credente, si dimostra perciò sede opportuna per avviate la riflessione sul senso della frontiera, linguistica, culturale, antropologica, oltre che geografica, che percorre il confronto tra cristianesimo e islam.

-  Se lo studio delle lingue favorito dal francescanista d’elezione, Raimondo Lullo riduce la distanza tra le culture e le religioni, la problematica interreligiosa trova oggi nuovo approfondimento nell’Istituto Ecumenico S. Bernardino di Venezia, ricco di una esperienza ormai consolidata.

- La considerazione intorno alle radici spirituali e mistiche di una propensione francescana all’ospitalità dell’altro sarà invece oggetto della giornata di studio interfacoltà, promossa dalla sede romana dell’università.

-  A Gerusalemme, la prossimità stessa al luogo dell’evento, prossimità geografica e ideale, contribuirà al ragionamento sul tema della storicità di un dialogo, percepito come tale solo in epoca moderna, non senza l’apporto di interpreti appartenenti alla galassia francescana.

- Si avrà agio così di passare alle urgenze dell’attualità, riguardanti lo stesso dialogo islamo-cristiano. Istanbul, città che ha visto l’alternarsi di varie religioni e sistemi politici, geograficamente sul confine tra oriente e occidente, costituisce ancor oggi lo spazio in cui il dialogo interreligioso svolge un ruolo chiave per l’assetto politico mondiale.

 

VIII centenario dell’incontro di Francesco d’Assisi con Al-Malik Al-Kǟmil

Venezia, Roma, Gerusalemme, Istambul e Murcia-Granada

L’avvenimento del 1219 a Damietta ha ispirato una tradizione sul dialogo il cui valore per l’attualità diventa sempre più drammaticamente significativo. La Pontificia Università Antonianum si sente responsabile della fecondità di una memoria, che ritiene gravida di effetti benefici per la crisi non solo politica, bensì ambientale, che attanaglia la nostra epoca.

Essa si impegna pertanto a incentivare una riflessione, che avrà per sedi luoghi significativi per la presenza francescana di ieri e di oggi, non meno che per una geopolitica della pace e convivenza pacifica tra i popoli.

A Murcia-Granada, dal 4 all’7 marzo si rifletterà sui linguaggi, la cultura il metodo dell’incontro tra le religioni secondo dal prospettiva di Raimodo Lullo.

A Venezia, condotta dall’Istituto ecumenico S. Bernardino, avrà luogo il 14 marzo 2019 si svilupperà l’approfondimento intorno ai nuovi orizzonti il dalla reciprocità interreligiosa ed ecumenica;

A Roma, il 9 aprile, in seno alle tre facoltà della Pontificia università Antonianum, verrà trattato il tema dell’ospitalità di Al Malik registrata nella tradizione cristiana;

A Gerusalemme, il 15 maggio verrà messo a fuoco l’evento stesso dell’incontro tra Francesco e Al-Malik e i suoi sviluppi storiografici;

A Isambul, il 19 ottobre verrà considerata l’attualità e il futuro del rapporto islamo-cristiano;

Francesco d’Assisi che passa le linee dell’esercito crociato, impegnato nell’assedio di Damietta, per recarsi all’incontro con Al-Malik, diventa emblema del superamento di steccati tra popoli, culture, religioni. Nell’incrudelire del primo conflitto mondiale, spettro che nuovamente si aggira minaccioso, alla figura di Francesco, con un atto di interpretazione creativa, viene attribuita la preghiera semplice, ripresa durante l’incontro di preghiera per la pace del 1986, ad Assisi, e in questi giorni nuovamente riproposta da papa Francesco in Myanmar.

Evento e interpretazione si fondono, si armonizzano, innescando una reciprocità che merita di essere vagliata, senza preclusioni positivistiche, né derive anacronistiche. La riflessione ecumenica si dimostra pioniera nel cogliere in Francesco l’ideale di una riforma-rinascita umana, sociale, politica, etica ed estetica, che varca i confini confessionali.

Successivamente, Francesco diventerà anche il modello di una religione aperta, capace di includere perfino chi non si riconosce entro parametri di ordine religioso.

ü La penisola iberica offre un interessante scenario della trasformazione del rapporto con l’altro, che da antagonista dell’occidente crociato diventa interlocutore del linguista maiorchino. L’istituto teologico di Murcia, specializzato nella comunicazione dell’esperienza credente, si dimostra perciò sede opportuna per avviate la riflessione sul senso della frontiera, linguistica, culturale, antropologica, oltre che geografica, che percorre il confronto tra cristianesimo e islam.

ü Se lo studio delle lingue favorito dal francescanista d’elezione, Raimondo Lullo riduce la distanza tra le culture e le religioni, la problematica interreligiosa trova oggi nuovo approfondimento nell’Istituto Ecumenico S. Bernardino di Venezia, ricco di una esperienza ormai consolidata.

ü La considerazione intorno alle radici spirituali e mistiche di una propensione francescana all’ospitalità dell’altro sarà invece oggetto della giornata di studio interfacoltà, promossa dalla sede romana dell’università.

ü A Gerusalemme, la prossimità stessa al luogo dell’evento, prossimità geografica e ideale, contribuirà al ragionamento sul tema della storicità di un dialogo, percepito come tale solo in epoca moderna, non senza l’apporto di interpreti appartenenti alla galassia francescana.

ü Si avrà agio così di passare alle urgenze dell’attualità, riguardanti lo stesso dialogo islamo-cristiano. Istanbul, città che ha visto l’alternarsi di varie religioni e sistemi politici, geograficamente sul confine tra oriente e occidente, costituisce ancor oggi lo spazio in cui il dialogo interreligioso svolge un ruolo chiave per l’assetto politico mondiale.

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