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Consegnato a don Salvatore Belsito, sacerdote dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e parroco a Serricella di Acri, il premio per la migliore dissertazione di licenza in teologia (anni 2017-2020). La premiazione a Napoli nel corso dell’Inaugurazione dell’Anno accademico 2021-2022 della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale.
La tesi pubblicata da Progetto 2000 dal titolo L’ECUMENISMO VISSUTO, descrive la figura del frate cappuccino Callisto Lopinot, figura determinante per la vita del campo di Ferramonti di Tarsia. Il frate cappuccino, infatti, riuscì a far avere dal papa Pio XII un armonium, che divenne uno strumento ecumenico utilizzato a Ferramonti sia dai cattolici che dagli ebrei e da chi nel campo pregava Dio. Sempre su richiesta di padre Lopinot, il Vaticano mandò a Ferramonti, una serie di balle di stoffa per realizzare vestiti a tutti gli internati, in vista della liberazione; il nonno di don Salvatore Belsito, fu tra i sarti che cucirono su misura giacche e pantaloni per gli internati.
Il riconoscimento è stato consegnato a don Salvatore dall’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, compagno di Seminario al San Pio X di Catanzaro di don Belsito.
 

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