Massmedia - Rassegna stampa sui Cappuccini

La Sicilia, sabato, 16 aprile 2011

S. Francesco all’Annunziata.

Fra’ Luigi: «Conosco la situazione. Purtroppo abbiamo avuto un calo nelle vocazioni»

Un lungo confronto, con una delegazione di fedeli della Parrocchia, dove ha spiegato le motivazione che, con sofferenza (come ha dichiarato), lo hanno indotto a decidere di far cessare le attività nella Chiesa di S. Francesco all’Annunziata. Fra Luigi Saladdino, padre provinciale dei Cappuccini, incontra, per la prima volta, i fedeli della Parrocchia dei Cappuccini, parlando, come dicono i fedeli che lo hanno incontrato, a cuore aperto.

Il padre provinciale ha evidenziato delle crisi vocazionali ha detto che faranno di tutto affinché la comunità non si disperda, grazie anche all’impegno della Curia di Catania. Per capire, tentiamo di strappare qualche dichiarazioni a Fra Luigi, arrivato a Paternò per celebrare le funzioni del Giovedì nella Chiesa di Santa Margherita, prima degli appuntamenti religiosi che lo attendono. All’intervista, però, non si concede, afferma che deve correre in Chiesa, non ha tempo. Mentre si dirige verso la Chiesa lo accompagniamo, gli preannunciamo che i fedeli vogliono incontrarlo che sono preoccupati. «Dopo – risponde telegrafico - Conosco la situazione, ho letto sui giornali. Purtroppo abbiamo avuto un calo nelle vocazioni». Poi, più nulla. Le funzioni incombono e per fra Luigi è necessario correre a prepararsi. L’argomento resta sentito, anche tra i parroci. E’ don Salvatore Alì, rettore della Chiesa di Santa Margherita che con fra Luigi ha celebrato i vespri, parla della situazione a fine celebrazione, evidenziando di essere vicini ai Cappuccini, «sosteniamo con la preghiera - ha evidenziato padre Alì - questo momento di scelta difficile». Il padre provinciale ha ribadito che qualsiasi scelta è dolorosa ma va fatta. (Mary Sottile)

 

La Sicilia, Catania, 10 aprile 2011

Cappuccini, la preghiera a difesa della parrocchia

Alla protesta gridata preferiscono il silenzio; alle accese polemiche scelgono la preghiera. I fedeli della Parrocchia di San Francesco all'Annunziata, a tutti nota come "Cappuccini", scelgono questa strada per far capire il legame che da anni li unisce a questo luogo sacro; scelgono l'arma di Dio, la preghiera, per dire non vogliamo, non possiamo mollare. «Non si può accettare senza dire nulla - dicono - questo è il principale punto di riferimento religioso della città».

La notizia, fino a poco tempo fa ufficiosa, da qualche settimana è ufficiale: il luogo sacro perderà il titolo di Parrocchia, probabilmente entro l'anno, forse già quest'estate. Una scelta sofferta per i frati Cappuccini, dettata dalle necessità di rispondere al calo di vocazioni, ai pochi frati che si dedicano alle tante attività quotidiane. Uno dei frati in questo momento ai Cappuccini (al lavoro sono Fra Francesco La Porta, Fra Emilio, Fra Giuseppe Seminara, e Fra Giorgio) serve altrove, e i tre soli frati che restano, non possono portare avanti le decine di attività, i tanti gruppi, per migliaia di fedeli. Per questi ultimi, e non solo, un colpo al cuore.

La parrocchia dei Cappuccini è da sempre un punto di riferimento certo, lasciarla andare, senza lottare per tenerla, non sarebbe possibile. Un punto di riferimento per i giovani (più di 600 sono solo i bambini che frequentano il catechismo, seguiti da un centinaio di catechisti, per la preparazione alla Prima Comunione ed alla Cresima), ma anche per le tante famiglie cresciute al suo interno, instaurando un legame profondo con il luogo «per noi - dicono i fedeli - questa è la nostra casa».

E poi, i gruppi: dalla Caritas - centro d'ascolto (ha il compito di sostenere decine di famiglie in difficoltà, con la distribuzione di generi alimentari), al gruppo liturgico, dal Rinnovamento nello Spirito, alla Gifra, dal gruppo dei fidanzati ai Cursillisti, dal gruppo Mariano, ai lettori (solo per citarne alcuni). Numeri che fanno comprendere la decisione ferma, di chiedere che tutto questa non venga distrutto. E così eccoli pronti a scendere in strada, per la "fiaccolata della speranza" così l'hanno denominata per «invocare lo Spirito Santo - come si legge nei volantini che in questi giorni stanno facendo il giro della città - affinché la parrocchia di S.Francesco all'Annunziata non venga chiusa».

In preghiera perché la scelta possa cambiare. L'appuntamento è fissato per martedì alle 18,40. Un momento di preghiera, dunque, con l'invito esteso anche agli amministratori cittadini, al vescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, al Ministro Generale, al Padre provinciale, al vicario foraneo e con lui a tutti i parroci della città. Per i fedeli resta la paura di veder svanire qualcosa che si è costruito pezzo per pezzo. In una città dove i punti di riferimento chiari sono sempre meno, per i fedeli, che annunciano la presenza massiccia per martedì prossimo, è fondamentale far capire le loro necessità. (Mary Sottile)

 

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