Novità - Segnalazioni e riconoscimenti

Il cardinale Ravasi spiega l’iniziativa «Arte, bellezza e trascendenza» in programma a Barcellona la prossima settimana

di Andrea Tornielli

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, ha presentato ai microfoni di Radio Vaticana il nuovo appuntamento del Cortile dei Gentili, intitolato «Arte, bellezza e trascendenza» che si terrà il 17 e 18 maggio in Spagna, a Barcellona.

«Il tema della bellezza e dell’arte è fondamentale nell’interno del Cortile dei Gentili – ha spiegato il cardinale a Radio Vaticana -  Ora, di sua natura, l’arte è sempre protesa verso un oltre e un altro, rispetto all’orizzonte concreto, dove si registra la cronaca. Quindi, è sempre una domanda di spiritualità, è una domanda di metafisica: andare al di là di tutto ciò che è immediato.

Per questa ragione noi abbiamo iniziato con Firenze, la città dell’arte per eccellenza. Ma ora vorremmo, invece, affrontare un altro orizzonte, un po’ particolare, che è quello di Barcellona, dove abbiamo una città che è molto “identitaria” – la Catalogna ha una sua identità molto specifica – e che è un luogo nel quale c’è, però, anche deposto un grande seme di cultura».

 

La Sagrada Familia, la grande cattedrale di Gaudì che Benedetto XVI ha consacrato durante la sua visita a Barcellona nel novembre 2010 è il luogo scelto per l’appuntamento clou delle giornate catalane. «Per quella serata, che sarà un grande evento, che coinvolgerà tutta la città di Barcellona – ha detto Ravasi – è stato usato un termine: il dialogo. Il dialogo avviene prima di tutto tra fede e arte, in genere. Si parlerà perciò di Bibbia, di spiritualità, di liturgia e, al tempo stesso, però, di espressione artistica, quindi di godimento anche estetico». 

Ma il dialogo più concreto e abbastanza curioso sarà quello tra le voci, tra i cori, distribuiti nell’interno della basilica. «Ci saranno almeno 700 coristi – ha spiegato il cardinale – distribuiti in quattro punti differenti – cento sul lato destro, cento sul lato sinistro, che dialogheranno tra di loro – e ci saranno invece due cori possenti nella parte sacra e nella parte di apertura, cioè l’ingresso solenne: ci saranno, da una parte, 250 coristi e, dall’altra, 250 coristi. Per cui avverrà anche in questo caso, come avveniva nella grande tradizione, il dialogo delle voci, che è proprio della polifonia. La polifonia di sua natura suppone voci diverse, che hanno timbri diversi, che tra di loro si intrecciano e dimostrano tutti che ci può essere bellezza nella diversità. Il terzo dialogo è quello, forse, in assoluto, più originale. Infatti, i cori sono distribuiti in spazi differenti, dove ci sono immagini, evocazioni, che Gaudì aveva voluto, di misteri cristiani: lui aveva concepito la basilica della Sagrada Familia come se fosse una sorta di catechesi di pietra».

«Ecco – conclude Ravasi – ci sarà il dialogo tra la musica e l’architettura, tra due arti diverse, e anche con l’arte. In un certo senso, i colori e le forme della musica saranno anche visibili e non solo udibili. Un po’ come accadeva nel Medioevo, quando si scrivevano dei testi musicali, giocando sui capitelli delle colonne dei chiostri».

 

www.vaticaninsider.lastampa.it  -  Città del Vaticano 10/05/2012

 

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