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La Chiesa si interroga sulla risorsa fondamentale della nostra società

di Alvaro Real

Il Vaticano ha inviato ai vescovi di tutto il mondo 38 domande che serviranno come preparazione per il Sinodo straordinario sulla Famiglia che avrà luogo nell'ottobre 2014.

I vescovi hanno a disposizione fino alla fine di gennaio per rispondere al questionario, come ha chiesto il segretario del Sinodo, monsignor Lorenzo Baldisseri.

Con tutte le risposte verrà elaborato un documento preparatorio sulla situazione nella società e nella Chiesa, con cui il Sinodo lavorerà per dare le risposte finali.

Alcuni mezzi di comunicazione hanno presentato la notizia come un plebiscito o un referendum, se non come una “consultazione della base”. Non è così. Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha spiegato questo sabato che si tratta soltanto di un documento inviato alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo.

È un testo di carattere consultivo e non è nulla di insolito né di innovativo, fa parte della prassi abituale del Sinodo dei vescovi, ha aggiunto.

 

Questionario preparatorio del Sinodo sulla Famiglia (ottobre 20914)

 

1.- Sulla diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa sulla famiglia

Qual è la conoscenza reale degli insegnamenti della Bibbia, dell'(enciclica) “Gaudium et Spes”, della “Familiaris consortio” e di altri documenti del magistero postconciliare (Vaticano II) sul valore della famiglia secondo la Chiesa cattolica? Qual è la formazione dei nostri fedeli per la vita familiare in base agli insegnamenti della Chiesa?

Laddove l'insegnamento della Chiesa è conosciuto, è accettato integralmente? Ci sono difficoltà a metterlo in pratica? Quali?

Com'è diffuso l'insegnamento della Chiesa nel contesto dei programmi pastorali in ambito nazionale? Diocesano, parrocchiale? Che catechesi si fa sulla famiglia?

In quale misura – concretamente su quali aspetti – questo insegnamento è realmente conosciuto, accettato, rifiutato e/o criticato in ambienti extraecclesiali? Quali sono i fattori culturali che ostacolano la piena ricezione dell'insegnamento della Chiesa sulla famiglia?

 

2.- Sul matrimonio in base alla legge naturale...

Che posto occupa il concetto di legge naturale nella cultura civile, sia in ambito istituzionale, educativo e accademico che in ambito popolare? Quali ottiche antropologiche si sottintendono in questo dibattito sul fondamento naturale della famiglia?

Il concetto di legge naturale in relazione all'unione tra l'uomo e la donna è comunemente accettato come tale da parte dei battezzati in generale?

Com'è contestata nella pratica e nella teoria la legge naturale sull'unione tra uomo e donna in vista della formazione di una famiglia? Come viene proposta e approfondita negli organismi civili ed ecclesiali?

Nel caso in cui chiedano il matrimonio i battezzati non praticanti o quanti si dichiarano non credenti, come affrontare le sfide pastorali che ne derivano?

 

3.- La pastorale della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione

Quali sono le esperienze sorte negli ultimi decenni in ordine alla preparazione al matrimonio? In che modo si è cercato di stimolare il dovere di evangelizzazione degli sposi e della famiglia? In che modo promuovere la coscienza della famiglia come “Chiesa domestica”?

Si è riusciti a proporre stili di preghiera in famiglia che riescano a resistere alla complessità della vita e della cultura attuali?

Nella crisi attuale tra generazioni, le famiglie cristiane hanno saputo realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede?

In che modo le Chiese locali e i movimenti di spiritualità familiare hanno saputo creare cammini esemplari?

Qual è l'apporto specifico che coppie e famiglie sono riuscite a dare riguardo alla diffusione di una visione integrale della coppia e della famiglia cristiana che sia attualmente credibile?

Che attenzione pastorale ha manifestato la Chiesa per sostenere il cammino delle coppie in formazione e delle coppie in crisi?

 

4.- Sulla pastorale per affrontare alcune situazioni matrimoniali difficili

La convivenza “ad experimentum” (sperimentale) è una realtà pastorale di rilievo nella Chiesa particolare (locale)? In quale percentuale si potrebbe stimare a livello numerico?

Esistono unioni libere di fatto, senza riconoscimento né religioso né civile? Ci sono dati statistici affidabili?

I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? In che percentuale si potrebbe stimare a livello numerico? Come si fa fronte a queste realtà attraverso programmi pastorali adatti?

In tutti questi casi, come vivono i battezzati le loro irregolarità? Ne sono consapevoli? Manifestano semplicemente indifferenza? Si sentono emarginati e vivono con sofferenza l'impossibilità di ricevere i sacramenti?

Quali sono le richieste che le persone divorziate e risposate rivolgono alla Chiesa a proposito dei sacramenti dell'Eucaristia e della Riconciliazione? Tra le persone che si trovano in queste situazioni, quante chiedono questi sacramenti?

Lo snellimento della prassi canonica in ordine al riconoscimento della dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale potrebbe offrire un reale contributo positivo alla soluzione delle problematiche delle persone coinvolte? E se sì come?

Esiste una pastorale per venire incontro a questi casi? Come si sviluppa questa attività pastorale? Esistono programmi su questo in ambito nazionale e diocesano? Come viene annunciata ai separati e ai divorziati risposati la misericordia di Dio e come viene messo in atto il sostegno della Chiesa al loro cammino di fede?

 

5.- Sulle unioni di persone dello stesso sesso...

Esiste nel vostro Paese una legge civile che riconosca le unioni di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio?

Qual è l'atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso che di fronte alle persone coinvolte in questo tipo di unione?

Quale attenzione pastorale è possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto di vivere secondo questo tipo di unioni?

Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della trasmissione della fede?

 

6.- Sull'educazione dei figli in situazioni matrimoniali irregolari...

Qual è in questi casi la proporzione stimata di bambini e adolescenti in relazione ai bambini nati e cresciuti in famiglie regolarmente costituite?

Con quale atteggiamento i genitori si rivolgono alla Chiesa? Cosa chiedono? Solo i sacramenti o anche la catechesi e l'insegnamento in generale della religione?

In che modo le Chiese particolari si avvicinano alla necessità dei genitori di questi bambini per offrire un'educazione cristiana ai propri figli?

Come si sviluppa la pratica sacramentale in questi casi: la preparazione, l'amministrazione del sacramento e l'accompagnamento?

 

7.- Sull'apertura degli sposi alla vita...

Qual è la conoscenza reale che i cristiani hanno della dottrina dell'(enciclica) “Humanae Vitae” sulla paternità responsabile? Che consapevolezza c'è della valutazione morale dei vari metodi di regolazione delle nascite? Che approfondimenti si potrebbero suggerire su questo dal punto di vista pastorale?

La dottrina morale è accettata? Quali sono gli aspetti più problematici che rendono difficile la sua accettazione nella maggior parte delle coppie?

Quali metodi naturali si promuovono da parte delle Chiese particolari per aiutare i coniugi a mettere in pratica la dottrina della “Humanae vitae”?

Che esperienza c'è su questa questione nella prassi del sacramento della penitenza e nella partecipazione all'Eucaristia?

Che contrasti si evidenziano tra la dottrina della Chiesa e l'educazione civile a questo riguardo?

Come promuovere una mentalità maggiormente aperta alla natalità? Come favorire l'aumento delle nascite?

 

8.- Sulla relazione tra la famiglia e la persona

Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione dell'uomo: la famiglia è un luogo privilegiato perché ciò accada?

Quali situazioni critiche della famiglia nel mondo attuale possono costituire un ostacolo all'incontro della persona con Cristo?

In che misura la crisi di fede che possono subire le persone incide sulla loro vita familiare?

 

9.- Altre sfide e proposte

Esistono altre sfide e proposte rispetto ai temi trattati in questo questionario che siano considerate urgenti o utili dai destinatari?

Fonte: Aleteia Team

 

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