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Il presidente del Pontificio Consiglio della cultura ha istituito nel suo dicastero una consulta permanente formata da sole donne. «Auspico la formazione di gruppi di consulenza al femminile in altri dicasteri della Curia Romana».

«Spero si creino ministeri, funzioni, responsabilità che siano squisitamente femminili». È quanto afferma il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, intervistato da Radio Vaticana dopo l'istituzione nel dicastero vaticano da lui guidato di una consulta permanente formata da sole donne. L'organismo si è riunito per la prima volta martedì scorso.

«Auspico la formazione di gruppi di consulenza al femminile in altri dicasteri della Curia Romana - prosegue Ravasi - anche perché Papa Francesco ha fatto spesso dichiarazioni in questa linea, riconoscendo che la presenza delle donne nella Curia vaticana è ancora molto esile. Questo deve avvenire non soltanto lungo la `via funzionale´, `clericale´, di tipo sacerdotale e dicasteriale: bisognerebbe avere grande creatività».

Ricorda Ravasi: «D'altra parte, il Papa ha spesso citato la figura di Maria come più rilevante di quella degli apostoli e di cardinali e vescovi stessi. Credo che debba venire una rivoluzione, una evoluzione a livello teorico prima di tutto e cioè di mentalità, di teologia; e certamente a livello pratico, tenendo conto però che non dobbiamo sempre considerare il modello maschile, che finora ha costruito anche legittimamente le funzioni e i ministeri all'interno della Chiesa, come il modello da imitare, come l'unico modello esclusivo».

Quanto alla consulta femminile istituita all'interno del Pontificio Consiglio della cultura da lui guidato, Ravasi assicura che «non si tratta di una consulta decorativa: attraverso le donne vogliamo inoltrarci in terre incognite, chiedere alle donne di indicarci anche percorsi che non abbiamo mai calpestato. È necessaria una presenza rilevante, che non dia un colore stile `quote rosa´ ma che entri nel merito delle questioni, anche con la sua capacità critica».       http://vaticaninsider.lastampa.it

 

 

 

 

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