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Un breve racconto - tra letteratura e storia - dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini

Nessun si pensi che quel Cristoforo fosse un frate di dozzina, una cosa da strapazzo. Era anzi un uomo di molta autorità, presso i suoi e in tutto il contorno; ma tale era la condizione de’ cappuccini, che nulla pareva per loro troppo basso, né troppo elevato. (...)   Andando per la strada, poteva ugualmente imbattersi in un principe che gli baciasse riverentemente la punta del cordone, o in una brigata di ragazzacci che, fingendo d’esser alle mani tra loro, gl’inzaccassero la barba di fango. La parola ‘frate’ veniva, in que’ tempi (siamo intorno al 1630), proferita col più grande rispetto e col più amaro disprezzo: e i cappuccini, forse più d’ogni altro Ordine, erano oggetto de’ due opposti sentimenti e provavano le due opposte fortune; perché, non possedendo nulla, portando un abito più stranamente diverso dal comune, facendo più aperta professione d’umiltà, s’esponevano più da vicino alla venerazione e al vilipendio che queste cose possono attirare dai diversi umori e dal diverso pensare degli uomini”.

Il personaggio ritratto dallo scrittore Alessandro Manzoni nel noto romanzo “I Promessi Sposi”, è rimasto - molto sicuramente - nell’immaginario collettivo di ognuno. Sui banchi di scuola quante volte abbiamo incontrato il famoso frate Cristoforo? 

E chissà in quanti temi di letteratura ispirati a questo frate, ci siamo dibattuti? Fra Cristoforo, per la letteratura, rimane il modello, l’esempio del “frate cappuccino”: l’inconfondibile saio color marrone, scuro. Il cappuccio a volte calato, a volte sul capo. E poi, il cordone penzolante dal saio, e la mantella, così semplice ma - al contempo - di sobria eleganza: sono loro, i Frati Minori Cappuccini. E se fra Cristoforo è indelebile nella memoria, così è per la figura del santo di Pietrelcina,  Padre Pio che con la sua barba così folta e “regale” sembra regalarci quella che poteva essere l’immagine dei vecchi profeti dell’Antico Testamento. Padre Pio rappresenta - inoltre e soprattutto - una delle figure di santità più conosciute dell’Ordine Cappuccino non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Ma, come nasce questo ordine religioso? Chi lo ha fondato? Come si è trasformato nei secoli? Cercheremo, a volo d’angelo, di ripercorrere la storia di uno degli ordini religiosi più noti al mondo: l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini che - assieme ai Frati Minori e ai Frati Minori Conventuali - rappresenta  il terzo ramo dell’unico grande albero piantato da Francesco d’Assisi. Tutto comincia sempre da lui, dalla sua spiritualità, dalla sua povertà. La vita religiosa proposta dal santo di Assisi ha dato origine - sin dall’inizio - a diverse interpretazioni con differenti percorsi: tra la metà del ’300 e la metà del ’500. Andiamo a scoprire gli episodi storici che diedero vita ai Cappuccini. Tutto comincia da un viaggio di un frate a Roma. Siamo nell’anno giubilare 1525. Dal piccolo convento dell’Osservanza francescana nelle Marche, fra Matteo da Bascio, giunge a Roma. Veste - così si narra in una leggenda - un “habitello stretto et capuccio aguzzo”. Cammina scalzo e porta una croce. Il frate ha un desiderio, forte, nella sua anima: sposare fino in fondo la regola di povertà di San Francesco d’Assisi. A Roma ottiene da papa Clemente VII il permesso verbale di indossare quel ruvido saio con cappuccio, osservando alla lettera la regola di vita assolutamente povera. Sarà proprio da quella fuga solitaria che è nata la terza e più recente famiglia francescana, riconosciuta nel 1528 come comunità dei “frati minori della vita eremitica”, chiamata più tardi Ordine dei Frati Minori Cappuccini di san Francesco.

Il 15 aprile 1529, nell'eremo dell'Acquarella, sito nei pressi di Fabriano e non distante dall'Abbazia camaldolese di Valdicastro, si tenne il primo capitolo generale dell'Ordine. Nell'anno 1535, sotto la guida di Bernardino d'Asti, composero le Costituzioni definitive dell’Ordine. Queste costituzioni restarono in vigore fino al 1968. Anno fondamentale, il 1574: Papa Gregorio XIII permise all'Ordine di insediarsi in tutto il mondo, dando il permesso di erigere case, custodie e province. L’Ordine, allora, ha conosciuto una grandissima espansione tanto che - nel XVI secolo - i cappuccini contarono su circa 14.000 frati e su quasi 1000 conventi. I numeri dell'ordine aumenteranno ulteriormente tra il Seicento e la metà del Settecento,  arrivando a quota  34.000, con ben 1700 conventi. Solamente dalla seconda metà del Settecento alla fine dell’Ottocento, l'ordine dei Frati Cappuccini visse un momento di crisi. Infatti, tra il 1787 ed il 1847, fu sospeso il capitolo generale dell'ordine. I moti rivoluzionari francesi con il suo anticlericalismo avevano preso piede  in Europa, portando con sé  la soppressione dei conventi ed anche di intere province religiose. Anche gli anni che seguirono furono particolarmente difficili per l’Ordine, visto che la politica italiana di fine Ottocento vedeva protagonista la legge delle Guarentigie che privò gli ordini religiosi di molti beni ed addirittura di conventi interi.

Ma, il Novecento vede una rifioritura dell’Ordine dei Frati Cappuccini che arriveranno ad essere all’incirca ben 9.500,  distribuiti in 600 case religiose. Il capitolo generale del 1884 aveva del resto deciso di riacquistare molti dei conventi che erano andati perduti nel corso del secolo precedente e venne approvata una nuova regola. La precedente era del 1643. Altri nuovi programmi, nuove idee si svilupperanno nell’arco del XX secolo: il Concilio vaticano II - con il suo invito rivolto a tutte le comunità religiose a riscoprire le ragioni originarie del proprio carisma - diviene una sorta di spartiacque tra il passato e il presente dell’ordine religioso francescano.  Oggi i Cappuccini sono circa 12.000 in tutto il mondo e portano il secolare messaggio di San Francesco d’Assisi a ogni uomo che incontrano: è il messaggio di Luce e Speranza del Vangelo di Cristo.

(fonte: https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/religione/l-ordine-religioso-di-san-pio-da-pietrelcina-52057)

 

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