Pubblicazioni - Editoria

Gianluigi Pasquale, Francesco Carnelutti e il Cristianesimo, in G. Tracuzzi, ed., Per Francesco Carnelutti. A cinquantanni dalla scomparsa,  (La Testa di Gorgone 7), Wolkers Kluwer CEDAM, Padova 2015, pp. 215-227 [ISBN 978-88-133-5449-7]. Cm 21x14,5x4. € 22,00.

Il Saggio passa in rassegna e studia l’intera produzione letteraria sul cristianesimo firmata da uno dei più grandi Giuristi italiani, il friulano Francesco Carnelutti (1879-1965), fondatore, assieme a Giuseppe Capograssi (1889-1956) dell’Unione dei Giuristi Cattolici Italiani. Carnelutti, oltre a numerose pubblicazioni di natura strettamente giuridica, scrisse significative monografie a commento dei Vangeli, pubblicò lezioni sul Simbolo della fede, rimanendo famosi, tra gli altri, il suo «LAve Maria» e «Interpretazione del Pater Noster», oltre che il suo (noto) legame con l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel secolo XX. Nel volume collettaneo, per la prima volta viene pubblicato anche un inedito, dal titolo: «Commemorazione del Conte Giuseppe Volpi di Misurata», tenuta in onore dell’imprenditore e politico italiano da Francesco Carnelutti il 16 Novembre 1959 a Venezia.

 

Gianluigi Pasquale, Vita consacrata: passaggio da una cultura allaltra, in F. Volpi – E. Picucci, La vita consacrata: una vita di qualità, (Studi e Saggi 19), Il Calamo, Roma 2015, pp. 11-21. [ISBN 9-788898-640072]. Cm 21x15x1,5. € 15,00.

Lungo i secoli la vita consacrata ha dato un impulso significativo alla cultura. Non solamente l’ha fondata, ma anche l’ha accompagnata nei trapassi esistenziali. L’articolo analizza alcuni di questi passaggi propri e determinanti da una cultura all’altra, i quali fanno parte del patrimonio della vita religiosa. Attraverso i propri carismi, i consacrati hanno contribuito a fondare nella storia una nuova cultura senza la quale noi oggi non potremmo nemmeno immaginarci la costruzione della civiltà così come essa è. Questi passaggi transculturali sono garantiti dal fondamento trinitario della comunione presente nelle tre peculiari caratteristiche della vita dei fondatori: il quaerere Deum, la visione del povero come fratello “non ostile” e la cura del mondo bisognoso nella salvaguardia della “cultura della creazione”  [http://www.cism-italia.org]

 

Gianluigi Pasquale, La nuova evangelizzazione: una vita di qualità, in F. Volpi – E. Picucci, La vita consacrata: una vita di qualità, (Studi e Saggi 19), Il Calamo, Roma 2015, pp. 169-176. [ISBN 9-788898-640072]. Cm 21x15x1,5. € 15,00.

Con molta precisione l’articolo osserva l’apporto dei Religiosi alla nuova evangelizzazione rintracciabili chiaramente fin dall’Esortazione Apostolica del Beato Giovanni Paolo II Vita Consecrata (1994). Essi, costituendo lo «sguardo di Dio» sul mondo, non hanno soltanto annunciato il Vangelo, ma hanno pure «inventato» la bellezza dell’esistenza espressa in una comunità fraterna veicolando l’etica del desiderio umano e il riconoscimento dell’altrui reciprocità. Vivendo la propria soggettività in una (permanente) situazione oblativa, rubricano il dispositivo che regola l’equilibrio di ogni consorzio umano: il desiderio di donare, ma anche quello di ricevere. Tale dispositivo, che non richiede giustificazione alcuna, pone piuttosto in capo alla vita consacrata la dinamica di poter evangelizzare, poiché «da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). [http://www.cism-italia.org].

 

Gianluigi Pasquale, Mistica femminile e familiare nella prima Beata di Benedetto XVI. Beata Eurosia Fabris Barban OFS, detta Mamma Rosa” in «Rivista di Ascetica e Mistica» 40 (2015/1) pp. 135-142, Nerbini Internazional, Firenze 2015 [ISBN 978-8897351-4]. [ISSN 0394-0594]. Cm 21x14,5x2,5. € 15,00.

Se la memoria della prima Beata di papa Benedetto XVI, Eurosia Fabris Barban (1866-1932), è stata tenuta viva dopo il suo transito al cielo, ciò è certamente merito anche dell’Ordine Francescano Secolare (OFS), cui ella apparteneva. L’articolo, pubblicato in una delle più prestigiose Riviste italiane, evidenzia, di questa umile donna cristiana, madre di famiglia con nove figli, di cui tre sacerdoti, catechista e, appunto, terziaria francescana,  quella «mistica» femminile e familiare di cui lo scenario tardomoderno contemporaneo è così assetato, venendo meno, sia la prima che la seconda dimensione. Passando in rassegna elementi che non erano stati (ancora) esplorati della «Positio pataviva seu vicentina», l’Autore individua in “Mamma Rosa” le tre coordinate mistiche che la rendono a tutt’oggi modello e fonte ispirativa per molte famiglie: a) l’aver accettato che Gesù abitasse interamente la propria esistenza; b) mantenendo la consapevolezza che la «fides» è direttamente proporzionale al nostro stare uniti alla Chiesa; c) assimilando al meglio la spiritualità liberante del Poverello di Assisi, la quale, nello scorrere dei secoli permane attuale per il suo forte cristocentrismo.

 

Gianluigi Pasquale, Eurosia Fabris Barban, la Beata Mamma Rosavenerata perché semplice, buona, e guidata dalla carità. Intervista di Paolo Soriano, in «Miracoli» 3 (2015) n. 23, del 12 Giugno 2015, pp. 46-47, Guido Veneziani Periodici, Milano 2015. Cm 28x21x1. € 1,20.

L’articolo esce in occasione del decennale (2005-2015) dalla Beatificazione della Beata Eurosia Fabris Barban OFS, conosciuta dai più come «Beata Mamma Rosa», e bisnonna materna dell’Autore, le cui spoglie mortali sono venerate nella Chiesa Parrocchiale di Marola (VI), ora elevata al rango di «Santuario Diocesano» lo scorso anno (2014). In forma narrativa, viene ricostruito l’iter storico che ha portato, in pochi anni, a elevare questa umile e buona mamma di famiglia – come tante delle nostre – alla gloria degli altari, grazie alla combinazione dell’espressa volontà di due Pontefici, in particolare: di San Giovanni Paolo II (1920-2005) e del Papa emerito Benedetto XVI, che con il Breve Apostolico del 6 Novembre 2005, «Mulier neque seipsam invenire potest, nisi amando» («una donna non può ritrovare se stessa se non amando») ha, per così dire, circoscritto il nerbo di tutta la “santità” di questa sarta vicentina, catechista e terziaria francescana, coetanea di San Leopoldo Mandić (1866-1942).

 

 

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