Editoria - Novità editoriali

FRANCESCO GAGNAND DI CHAMBÉRY, Vita quotidiana dei cappuccini. Antiche costumanze di vita spirituale e regolare. Introduzione, traduzione e note a cura di Costanzo Cargnoni, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 2021, 457 p.; 24cm; ISBN 978-88-7962-359-9; € 34,00 [Centro Studi Cappuccini Lombardi. Nuova serie;7].

Un nuovo volume, fresco di stampa, si aggiunge alla collana del Centro Studi Cappuccini Lombardi ad opera di Costanzo Cargnoni che pubblica, offrendo ai lettori introduzione, traduzione e note, di un fortunato pamphlet di un frate cappuccino della Provincia di Lione, Francesco Gagnand di Chambéry, più volte stampato a partire dal 1624 e destinato a diventare best seller nell’Ordine, grazie anche ad alcune indicazioni date sull’argomento dal ministro generale Giovanni Maria da Noto, cui l’opera era stata poi dedicata il 13 gennaio 1627.

Il titolo originale del volumetto, scritto in latino, è: Regulares et religiosae P.P. Capuccinorum exercitationes, in quatuor libros distributae. E, proprio nelle quattro parti in cui il libro è diviso, Francesco di Chambéry si rivela “Un cappuccino, insomma, innamorato della sua vita consacrata e del suo Ordine e vuol trasmettere agli altri questa sua gioia spirituale” (p. 21).

Il Libro I è costituito da una carrellata sulla “Vita regolare e religiosa in genere dei padri cappuccini” (pp. 52-122), mentre il Libro II si occupa della “Vita regolare, religiosa e notturna dei padri cappuccini” (pp. 132-200). La “Vita regolare, religiosa e mattutina dei padri cappuccini” è descritta dall’autore nel Libro III (pp. 208-262) e la “Vita regolare, religiosa, pomeridiana e vespertina dei padri cappuccini” nel Libro IV (pp. 270-348).

In ognuno dei capitoletti dei vari libri, il giorno e la notte, tutta la vita del frate cappuccino quindi, è monitorata all’insegna delle costumanze che regolavano nel Seicento la vita spirituale e regolare nell’Ordine cappuccino a partire dal primo “cerimoniale”, quello di Zaccaria Boverio da Saluzzo.

Nella sua articolata Introduzione, Costanzo Cargnoni offre, dal suo osservatorio di storico della spiritualità dell’Ordine, le chiavi di lettura del libretto da lui tradotto e annotato, in un’apposita Nota sui criteri di edizione (p. 37) dopo aver prima individuato  e suggerito alcuni percorsi di attualizzazione, tenendo conto delle difficoltà che caratterizzano la mentalità moderna, in modo particolare il “relativismo individualistico”, ma fermamente convinto che “La descrizione della vita quotidiana cappuccina proposta da p. Francesco di Chambéry non è però semplicemente una cronaca del passato, superata ormai dalla cultura moderna, ma una puntualizzazione di valori e regole di vita sgorgate da una profonda spiritualità e interiorità e hanno un valore immutabile come l’esperienza dei santi” (p. 32ss).

Il volume è arricchito da un inserto con 16 tavole fuori testo su carta patinata (p. 358ss) e una serie di illustrazioni, disseminate nelle varie parti del libro, che ritraggono vita, opere e luoghi nel quotidiano dei frati cappuccini, la cui provenienza e i relativi autori sono indicati nell’apposito Indice delle illustrazioni (pp. 448-453).

Di straordinaria ricchezza, meticolosità e profondità si rivela poi l’apparato di Note e commenti (pp. 359-432) in cui Costanzo Cargnoni ha fatto confluire, si direbbe, la sua ormai lunghissima e diuturna frequentazione della storia della Spiritualità, della Bibliografia francescana e, in particolare, delle Fonti cappuccine. Si veda ad esempio, l’excursus che, nella nota n. 88, egli dedica all’architettura dei conventi e la relativa sterminata bibliografia (pp. 372-376).

Facilitano, inoltre, la consultazione del volume altri Indici, oltre quello già citato delle illustrazioni e l’indice generale: quello biblico (pp. 435-438), e quello analitico, relativo alle persone e agli argomenti trattati (pp. 439-447).

Ci piace, infine, concludere questa breve presentazione con le parole di sintesi che Costanzo ha collocato nel richiamo editoriale, in ultima di copertina: “La testimonianza di p. Francesco da Chambéry è la consapevolezza di una tradizione trasmessa come un valore. Essa segnala una precisa identità. Viene qui riproposta non come un rimpianto nostalgico perché inadeguata come modello per affrontare i problemi del presente, ma come cultura della santità cappuccina verificabile in tutti i nostri santi. Entra qui in gioco il valore delle radici. La ri-conoscenza di queste radici forma la tradizione cappuccina della santità e dovrà restare sempre un punto di riferimento per i cappuccini moderni”.

Non ci resta quindi, da parte nostra, che ringraziare Costanzo Cargnoni per questa sua ennesima fatica editoriale, con la quale ha voluto ricordarci queste parole su cui riflettere: radici e ri-conoscenza, attingendo a piene mani alla ricchezza che la cultura della santità cappuccina ha significato, per la Chiesa, negli oltre quattro secoli dall’inizio della “bella e santa riforma dei frati minori cappuccini”.

Nell’umile consapevolezza che “la santità si addice alla tua casa / per la durata dei giorni, Signore” (Salmo 93[92]).

fra Giovanni Spagnolo

 

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