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La sua Vita
 

Santa Chiara d'Assisi

Privilegio della Povertà

 

Gregorio Vescovo, servo dei servi di Dio, alle dilette figlie in Cristo Chiara e alle altre ancelle di Cristo, viventi in comune presso la chiesa di San Damiano, nella diocesi di Assisi, salute e apostolica benedizione.

E' noto che, volendo voi dedicarvi unicamente al Signore, avete rinunciato alla brama di beni terreni. Perciò, venduto tutto e distribuitolo ai poveri, vi proponete di non avere possessioni di sorta, seguendo in tutto le orme di colui che per noi si è fatto povero, e via e verità e vita. Né, in questo proposito, vi spaventa la privazione di tante cose: perché la sinistra dello sposo celeste è sotto il vostro capo, per sorreggere la debolezza del vostro corpo, che con carità bene ordinata avete assoggettato alla legge dello spirito.

E infine, colui che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo, non vi farà mancare né il vitto né il vestito, finché nella vita eterna passerà davanti a voi e vi somministrerà se stesso, quando cioè la sua destra vi abbraccerà con gioia più grande, nella pienezza della sua visione.

Secondo la vostra supplica, quindi, confermiamo col beneplacito apostolico, il vostro proposito di altissima povertà, concedendovi con l'autorità della presente lettera che nessuno vi possa costringere a ricevere possessioni.

Pertanto a nessuno, assolutamente, sia lecito invalidare questa scrittura della nostra concessione od opporvisi temerariamente. Se qualcuno poi presumesse di attentarlo, sappia che incorrerà nell'ira di Dio onnipotente e dei beati apostoli Pietro e Paolo.

Dato a Perugia il 17 settembre, l'anno secondo del nostro Pontificato.

 

 

Introduzione

IL cosiddetto Privilegio della povertà, nella forma scritta da noi posseduta, data del 17 settembre 1228 ed è concesso e bollato da papa Gregorio IX. L'originale si conserva tra le reliquie del Protomonastero di Santa Chiara in Assisi, ed è stato ripetutamente pubblicato, dal 1897, fino all'ultima edizione di Regulae et Constitutiones Generales Monialium Ordinis S. Clarae, Romae 1973., pp. 107-108.

Non è senza significato che santa Chiara abbia chiesto ed ottenuto proprio nel 1228, in forma scritta, questo documento, che assicura alle Povere Sorelle di San Damiano il diritto di vivere senza alcuna proprietà in questo mondo, seguendo in tutto le orme di Colui che per noi si è fatto povero, e via e verità e vita.

 il momento, infatti, in cui, asceso al papato Ugolino dei Conti Segni, col nome di Gregorio IX (1227-1241), prende vigore e si diffonde, tra i monasteri delle Clarisse, quella Regola ugoliniana del 1219, che conserva assoluto silenzio a riguardo della povertà in comune e finirà anzi, ben presto, attraverso varie redazioni e tappe, per dare origine a un ramo dell'Ordine con diritto a possedere.

Si è discusso su una precedente concessione del Privilegio della povertà da parte di Innocenzo III, sulla scorta della testimonianza del Testamento di santa Chiara, 42 e della Leggenda, 14.

A parte l'ineludibile chiarezza delle due fonti del Testamento e della Leggenda, la richiesta del Privilegio ad Innocenzo III si spiega assai bene nel momento in cui - a seguito del Concilio Lateranense IV del 1215 e del suo can. XIII - il nuovo Ordine delle Povere Sorelle di San Damiano è costretto ad appoggiarsi nominalmente alla Regola di san Benedetto. Il Privilegio, richiesto in quel momento, avrebbe assicurato alle Povere Sorelle la fisionomia propria francescana del monastero di San Damiano e la fedeltà alla formula professata, al di là di ogni formate riferimento alla Regola benedettina.

E grazie al Privilegio che la Regola di santa Chiara è, per sempre, una vita e forma di povertà (Regola C. 11, 14).