Il Movimento Francescano può essere considerato come il frutto dell'incontro, nel dialogo e nella preghiera, di oltre quattromila frati delle famiglie francescane (un “Capitolo delle stuoie” a tappe. Tale “Capitolo delle stuoie” ebbe il suo momento di ideazione e di progettazione nell'incontro di Assisi dei Ministri provinciali delle tre famiglie del Primo Ordine e del Terz'Ordine regolare l'8 marzo 1972; si attuò quindi negli “ Incontri di vita e fraternità ” dei frati, che ebbero luogo ad Assisi in due cicli: settembre 1972 - marzo 1973; settembre 1973 - marzo 1974. ) che desideravano conoscersi per vivere insieme da fratelli, secondo il comandamento di Gesù e il “desiderio assiduo” di Francesco. Guardando al passato, essi compresero che la pluriformità, letta a volte come fattore di divisione, andava compresa come una grazia e una forza, perché favorisce la vita di ogni famiglia secondo i doni ricevuti dallo Spirito, nella fedeltà all'unico carisma vissuto da Francesco e Chiara. L'incontro produsse conoscenza, la conoscenza favorì la fraternità, la fraternità creò il bisogno di collaborare per rendere un più significativo servizio alla Chiesa e alla società del nostro tempo.
Il Movimento Francescano non è dunque una realtà programmata a tavolino, e meno ancora il frutto di un momentaneo fervore, ma un impulso nato dall'ascolto dello Spirito e dal bisogno profondamente sentito (e sofferto) di tanti fratelli, desiderosi di uscire da un certo immobilismo e di vivere in maniera più “aperta” l'identità francescana. Vi è alla sua origine la convinzione che solo in una visione positiva e accogliente della molteplicità delle forme di vita in cui storicamente si è realizzato il francescanesimo è possibile cogliere e vivere l'inesauribile ricchezza dell'ispirazione francescana. Il Movimento Francescano non è nato per creare una specie di “ghetto francescano”, ma per aprirsi totalmente alla dimensione ecclesiale.
Anche le Sorelle Clarisse, specialmente con la celebrazione dell'Ottavo Centenario di San Francesco (1982) e poi di Santa Chiara (1993), ebbero modo di tessere, nelle modalità consone alla loro condizione di contemplative, particolari rapporti di comunione e anche di collaborazione.
Al1'iniziativa dei frati si unirono ben presto le Religiose che si ispirano all'ideale francescano, rappresentate in Italia da oltre settanta Istituti. Sospinte dagli stessi ideali e dalle stesse aspirazioni e istanze dei fratelli del Primo Ordine, esse fondarono ad Assisi, nel 1973, il Movimento Religiose Francescane , allo scopo «di promuovere fra gli Istituti aderenti una conoscenza reciproca più approfondita, una sincera fraternità e una collaborazione che permetta di vivere l'unità del carisma francescano nella molteplicità delle espressioni proprie di ciascun istituto».
I fratelli e le sorelle dell'Ordine Francescano Secolare si dimostrarono poi il provvidenziale “volto secolare” di questo spirito di fraternità, diffuso capillarmente presso i numerosi francescani laici, e testimoniato nelle comunità cristiane.
Le celebrazioni centenarie dei nostri Fondatori hanno dunque fatto vivere alla famiglia francescana italiana una fortunata stagione di fraternità, di cui il Movimento Francescano è il frutto più bello. Al termine del grande Capitolo del Francescanesimo Italiano nell'anno centenario della nascita di San Francesco (1982) i Responsabili delle varie componenti francescane scrivevano in un documento finale che «il Movimento Francescano costituisce un dono inestimabile che il Signore ha fatto alla nostra generazione», e suggerivano alcune modalità per «raggiungere gli scopi che ci siamo proposti sul piano della conoscenza reciproca , della più stretta fraternità e collaborazione in vista di un migliore servizio alla Chiesa e alla società ». Queste parole indicano concisamente ma chiaramente le ragioni che hanno fatto sorgere il Movimento francescano . |