Novità - Eventi di rilievo

Una domanda sorge spontanea dal momento che lo "spirito di Assisi" é patrimonio comune, è entrato nel linguaggio ecclesiale, ma soprattutto nel linguaggio popolare: che cos'è lo spirito di Assisi? É San Francesco. Il primo a coniarne l'espressione fu Giovanni Paolo II che ne ideò la prima edizione nel 1986. Il 29 ottobre, due giorni dopo l'evento sulla piazza inferiore di san Francesco, ricevendo in Vaticano i rappresentanti delle religioni non cristiane che avevano accolto il suo invito disse: «Continuiamo a vivere 'lo spirito di Assisi'».
Inizia così un cammino che trova una significativa lettura francescana il 17 giugno del 2007 quando Benedetto XVI raggiunge per la prima volta i luoghi francescani per la sua visita pastorale in occasione dell'VIII centenario della nascita del Patrono d'Italia: «La scelta di celebrare quell’incontro ad Assisi era suggerita proprio dalla testimonianza di Francesco come uomo di pace, al quale tanti guardano con simpatia anche da altre posizioni culturali e religiose. Al tempo stesso, la luce del Poverello su quell’iniziativa era una garanzia di autenticità cristiana, giacché la sua vita e il suo messaggio poggiano così visibilmente sulla scelta di Cristo, da respingere a priori qualunque tentazione di indifferentismo religioso, che nulla avrebbe a che vedere con l’autentico dialogo interreligioso». Ecco perché lo spirito di Assisi è san Francesco.

Per viverlo è necessario percorrere la strada dell'incontro, del dialogo e della fraternità. L'incontro ci permette di stare l'uno accanto all'altro. Si tratta di infrangere la muraglia cinese del proprio io perché, scriveva il filosofo Ferdinand Ebner: «abitualmente l'uomo di fronte a Dio e all'altro sperimenta soltanto la muraglia cinese del proprio io». L'Assisiate ci dice che scoprirsi l'uno accanto all'altro è fonte di gioia, di armonia di felicità.
Ma non basta solo incontrarsi, è necessario anche dialogare spezzando le lance dell'amicizia e costruendo i ponti dell'amicizia. Significativo il dialogo con il Sultano che vorrei sintetizzare con le parole di un giornalista Rai, monsignor Piero Rossano che aveva tenuto per alcuni mesi una rubrica in Rai: «Io sono consapevole di non aver mai polemizzato contro greci o altri, poiché penso sia sufficiente, per uomini onesti, poter conoscere ed esporre il vero in se stesso». Il vero per San Francesco è Gesù. Infine la strada della fraternità. Essa è fatta di attenzione, di maternità perché il fondatore della grande famiglia francescana raccomandava ed esortava i suoi seguaci nell'essere madri l'uno per l'altro. Questo è "lo spirito di Assisi" che ha permesso a uomini e donne - mai come in questo 27 ottobre - di essere così numerosi: erano infatti provenienti da 50 nazioni, più di 305 delegati, 15 le religioni rappresentate che hanno raccolto l'invito di papa Benedetto XVI; per la prima volta sono scesi sulla Tomba del Poverello e si sono inchinati davanti a Lui. Questo è stato il momento più commovente. Una storia che riparte da Assisi per annunciare la giustizia e la verità. (Padre Enzo Fortunato - www.sanfrancescopatronoditalia.it)

 

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