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È stato il vescovo di Viterbo, mons. Lino Fumagalli, a presiedere a Roma, nella chiesa dei Cappuccini di Via Veneto, la commemorazione del 40° anniversario della morte di Padre Mariano, il “frate della televisione” sepolto proprio nella chiesa citata (clicca qui). “Pace e bene a tutti”, era il saluto che rivolgeva ai telespettatori ogni martedì.

Comunicatore innato, per 17 anni, dal 1955 al 1972, il cappuccino ha intrattenuto milioni di telespettatori su argomenti di carattere religioso attraverso rubriche di successo in onda il martedì prima dell’ora di cena: “La posta di Padre Mariano”, “Chi è Gesù”, “In famiglia”, curandole anche per quanto riguarda le immagini e le musiche e facendo registrare indici di ascolto elevatissimi. Tali da battere in qualche occasione perfino il popolare “Lascia o raddoppia”. Nel corso delle trasmissioni rispondeva alle domande degli ascoltatori scegliendole tra le migliaia di lettere che gli arrivavano ogni settimana. Parallelamente all’apostolato televisivo svolse un’intensa attività di conferenziere, spendendosi fino all’ultimo, fino ai giorni dei primi sintomi del male. La trasmissione del 7 marzo 1972 fu il suo commiato dai telespettatori. È in corso la causa di beatificazione: Benedetto XVI ha firmato il 15 marzo 2008 il decreto che riconosce le virtù eroiche di Padre Mariano da Torino.

 

Agenzia SIR, martedì 27 marzo 2012, www.agensir.it

 

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