Novità - Eventi di rilievo

Fr. Amanuel Mesgun Temelso, OFMCap

INTRODUZIONE

Il tema principale della nostra rivista virtuale di quest’anno sarà la descrizione della situazione attuale dell’OFS e della GiFra nei cinque continenti: Africa, America, Europa, Asia e Oceania. Il programma annuale della nostra rivista avrà questa sequenza:

“La Presenza dell’OFS e GiFra in Africa” (I trimestre 2012),

“La Presenza dell’OFS e GiFra nel Continente Americano” (II trimestre 2012),

“La Presenza dell’OFS e GiFra in Europa” (III Trimestre 2012),

“La Presenza dell’OFS e GiFra in Asia e Oceania” (IV Trimestre 2012).

I Francescani secolari nel mondo sono poco meno di 450.000. Le Fraternità nazionali (quelle ufficialmente costituite e riconosciute e quelle emergenti) sono presenti in tutti i cinque continenti: in Europa trentacinque nazioni (23 costituite e 12 emergenti), in America del nord 3 nazioni (3 costituite), in America centrale e del sud 22 nazioni (19 Costituite e 3 emergenti), in Africa 30 nazioni (12 costituite e 18 emergenti) in Asia 19 nazioni (7 costituite e 12 emergenti), in Oceania 3 nazioni (2 costituite e 1 emergente).

Nella sua relazione al Capitolo generale intermedio in Brasile (22-29 ottobre 2011), Encarnación del Pozo, Ministra generale dell’OFS, spiegando la situazione attuale dell’OFS e della GiFra, scrive: “L’OFS è presente in 112 paesi del mondo con: 66 Fraternità nazionali costituite, 42 Fraternità nazionali emergenti, 4 Presenze dove l’ OFS è nella fase della erezione canonica di alcune fraternità locali o nella fase ancora più iniziale di attesa della creazione della prima Fraternità locale… La gioventù francescana è presente in 66 Paesi, con 35 Fraternità nazionali riconosciute e 31 emergenti. Esiste la possibilità di creare Fraternità locali GiFra, ivi comprese alcune che già esistono, in altri 26 paesi”.

Circa il quadro generale dell’OFS e della GiFra mondiale la Ministra generale disse: “In occasione delle Visite e delle presidenze di Capitolo abbiamo potuto constatare che persistono il calo numerico e l’invecchiamento dell’OFS così come persiste, in Europa centrale, occidentale e del sud, la mancanza di interesse o di iniziative volte a promuovere la Gifra. Questa situazione provoca stanchezza e scoraggiamento nei Consigli nazionali che non sanno come fronteggiarla perché sembra che il primato stia nelle ideologie e nel possesso (consumismo), nella comodità e non nei valori umani ed evangelici, sebbene si stiano percependo segni di speranza in quelle Fraternità nazionali che hanno creato una Commissione vocazionale che lavori in modo creativo. In queste Fraternità nazionali si stanno erigendo nuove Fraternità locali e si nota un ringiovanimento in alcune di quelle esistenti.  Si occupano di gruppi di giovani e li guidano alla spiritualità francescana. E’ una sfida che richiede pazienza e il desiderio fervente di rivitalizzare il nostro Ordine”.

 

L’OFS E LA GIFRA IN AFRICA

La Chiesa Cattolica e la situazione socio-politica in Africa

L’Africa è stata evangelizzata in tre fasi: prima fase di evangelizzazione va dal I secolo fino all’avvento del musulmanesimo, la seconda fase nei secoli XV e XVI, la terza fase di evangelizzazione sistematica nel secolo XIX.

Il primo sinodo africano celebrato nel mese di Aprile 1994 fu un segno del radicamento e della crescita della Chiesa Cattolica nel territorio africano, infatti, nell’Esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa, il Santo Padre, Giovanni Paolo II dichiarava: “Il fatto che nell'arco di quasi due secoli il numero dei cattolici in Africa sia rapidamente cresciuto costituisce di per sé un risultato notevole sotto ogni punto di vista. Confermano, in particolare, il consolidamento della Chiesa nel continente elementi quali il sensibile e rapido aumento del numero delle circoscrizioni ecclesiastiche, la crescita del clero autoctono, dei seminaristi e dei candidati negli Istituti di vita consacrata, la progressiva estensione della rete dei catechisti, il cui contributo alla diffusione del Vangelo fra le popolazioni africane è a tutti ben noto. Di fondamentale rilievo è, infine, l'alta percentuale di Vescovi nativi, che compongono ormai la Gerarchia nel continente… Anche se i cattolici costituiscono solo il quattordici per cento della popolazione africana, le istituzioni cattoliche nel campo della sanità rappresentano il diciassette per cento dell'insieme delle strutture sanitarie di tutto il continente”[1].

I padri sinodali di quell’epoca non tennero nascosto il fatto che l’Africa è piena di problemi, che in quasi tutte le nazioni c’è una miseria spaventosa, cattiva amministrazione delle scarse risorse disponibili, instabilità politica e disorientamento sociale. Alle soglie del 2000 l’Africa, secondo l’analisi dei padri sinodali, era paragonata a quell’uomo biblico che scendeva da Gerusalemme a Gerico, caduto nelle mani dei briganti, fu lasciato mezzo morto sul bordo della strada.

Nel 2012 la situazione socio-politica non sembra migliorata, però l’Africa resta sempre un continente della speranza, perché essa possiede una molteplice varietà di valori culturali e di inestimabili qualità umane, che può offrire alla chiesa e all’umanità quali: profondo senso religioso, il senso del sacro, la certezza dell’esistenza di Dio creatore e di un mondo spirituale, l’amore della famiglia, della vita e dei figli, il rispetto della solidarietà e della vita comunitaria e della natura.

Papa Benedetto XVI nella sua ben contestualizzata esortazione apostolica post-sinodale, Africae Munus, sebbene non faccia silenzio su le tante e drammatiche sfide che l'Africa deve affrontare in molti settori (sanità, politica, economia, ecologia, società), esprime un profondo senso di fiducia nella capacità degli africani: “Un tesoro prezioso è presente nell'anima dell'Africa, in cui scorgo un immenso "polmone" spirituale per un'umanità che appare in crisi di fede e di speranza, grazie alle straordinarie ricchezze umane e spirituali dei suoi figli, delle sue culture multicolori, del suo suolo e del suo sottosuolo dalle immense risorse”(Africae Munus, 13).[2]

 

L’OFS E LA GIFRA IN AFRICA: AREE LINGUISTICHE

E’ molto importante essere coscienti della situazione socio-politica dell’Africa, per sapere in profondità la situazione attuale dell’OFS in Africa, perché è in questa situazione ecclesiale e socio-politica che l’OFS in Africa cerca di vivere e testimoniare la spiritualità secolare francescana. L’Africa nell’amministrazione del CIOFS è divisa in: Africa anglofona, Africa francofona e Africa di lingua portoghese. Perciò la sua rappresentanza nella Presidenza CIOFS è attuata tramite i tre rappresentanti delle lingue: Inglese, Francese e Portoghese.

 

FRATERNITA’ COSTITUITE = 12

 

 

FRATERNITA’ EMERGENTI = 18

OFS dell’Africa di lingua Portoghese

Angola

Mozambico

Capo Verde

Guinea Bissau

OFS dell’Africa Francofona

Repubblica Centrafricana

Ciad

R. D. Congo (DRC)

Isole Mauritius

Madagascar

Benin

Burundi

Burkina Faso

Camerun

Costa D’Avorio

Congo Brazzaville

Ruanda

Togo

OFS dell’Africa Anglofona

Kenya

Malawi

Sud  Africa

Tanzania

Zambia

Zimbabwe

Egitto

Eritrea

Etiopia

Lesotho

Namibia

Nigeria

Uganda

 

La storia dell’OFS in Africa, credo, che sia tanto antica quanto la storia della presenza dei francescani in Africa. Parlando in generale l’OFS africano non si cura e non forma la GiFra. Questo fenomeno potrebbe essere causato dalla mancanza di organizzazione secondo le nuove strutture dell’OFS e della GiFra. La maggioranza delle fraternità nazionali dell’OFS dell’Africa non ha adottato ancora la nuova struttura ed organizzazione dell’OFS che i nuovi testi normativi dell’OFS e della GiFra riflettono. Vedendo la statistica dell’OFS dell’Africa si nota che ci sono più fraternità emergenti che quelle canonicamente costituite. Perciò, come si è detto per la Chiesa in generale, anche per l’OFS “l’Africa resta sempre un continente della speranza”.

 

 

OFS dell’Africa di lingua Portoghese

La presenza dei francescani secolari dell’Africa di lingua portoghese sembra la più antica, perché l’evangelizzazione dei paesi africani di lingua portoghese è del secolo XV o XVI. Pare che in paesi come l’Angola, il Mozambico, la Guinea Bissau e il Capo Verde la presenza dell’OFS sia plurisecolare. L’OFS dell’Africa di lingua portoghese, in questo periodo il più numeroso, circa 16,000 membri, anche se limitato in pochi (4) paesi, sembra il più solido e fortemente sviluppato.

Fraternità costitute = 1

 

Fraternità emergenti = 3

Angola

 

Guinea Bissau

 

 

Mozambico

 

 

Capo Verde

 

OFS dell’Africa Francofona

La presenza dell’OFS nei paesi francofoni quali: Benin, Togo, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Camerun (Africa dell’Ovest), Burundi e Ruanda, Ciad, Repubblica Centrafricana, Congo Brazzaville, DRC Congo (Africa Centrale), Madagascar e Isole Mauritius (Africa Insulare), inizia con la terza fase dell’evangelizzazione dell’Africa che è del secolo XIX. I Francescani secolari dell’Africa francofona sono circa 4,000.

Circa la situazione generale dell’OFS in Africa e in particolare circa la situazione attuale di questa area  OFS dell’Africa, la Ministra generale,  nella già citata relazione al Capitolo del Brasile, disse: “Siamo profondamente preoccupati per la situazione delle Fraternità costituite ed emergenti dell’Africa,  soprattutto nella regione francofona, dove l'assoluta mancanza di risorse rende quasi impossibile per le numerose fraternità di crescere in modo adeguato. Un'altra sfida importante è quella di estendere la nostra solidarietà nei confronti di questo settore dell'Ordine in cui i nostri fratelli e le sorelle sono nella miseria più totale, mentre nel mondo occidentale  molti dei nostri  fratelli e sorelle, nonostante la crisi economica, vivono in qualche abbondanza  si lamentano quando li si chiede di aiutare l'Ordine, con 10 centesimi euro al mese”.

Fraternità constitute = 5

Fraternità emergenti = 8

Ciad

Benin

Isole  Mauritius

Burkina Faso

Madagascar

Burundi

R. D. Congo (DRC)

Camerun

Africa centrale

Costa D’Avorio

 

Congo Brazzaville

 

Ruanda

 

Togo

 

OFS dell’Africa anglofona

L’evangelizzazione dei paesi africani anglofoni, ad eccezione dell’Egitto, Etiopia e dell’Eritrea, è recente.  I secolari francescani anglofoni si trovano nell’Est Africa (Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya, Uganda), nell’Africa dell’Ovest (Nigeria), e nell’Africa del Sud (Sud Africa, Lesotho, Malawi, Zambia e Zimbabwe). I Francescani secolari anglofoni sono circa 10,000.

L’OFS dell’Africa anglofona sembra più attivo, perché in questi ultimi anni è riuscito a organizzarsi e radunarsi per ben cinque volte. Il più recente e ultimo raduno fu fatto in Zambia nel mese di Giugno dell’anno scorso.

Fraternità Costituite = 6

 

Fraternità Emergenti = 7

Kenya

Egitto

Malawi

Eritrea

Sud  Africa

Etiopia

Tanzania

Lesotho

Zambia

Namibia

Zimbabwe

Nigeria

 

Uganda

 

IL PROGETTO AFRICA

La Presidenza CIOFS per venir incontro ai secolari africani, e per facilitare l’animazione dell’OFS in Africa, nella sua prima riunione annuale dell’anno 2010 creò il “Progetto Africa”.

La Presidenza CIOFS, in quella riunione, decise di: “Formare  il gruppo di lavoro per il coordinamento del progetto concreto. Doug (coordinatore), Michèle, Lucy e Fr. Amanuel saranno membri di questo gruppo. La prima fase di questo progetto sarà un periodo di sensibilizzazione per il team di progetto e per la Presidenza. Il progetto si concentrerà sui francescani secolari, Assistenti spirituali e Gioventù Francescana. Una volta che il progetto è più concreto, può essere offerto alle Fraternità nazionali. Il gruppo considererà l’opportunità di pubblicare articoli sul sito web per diffondere notizie sulla situazione dell’OFS in Africa”[3].

Nella seconda riunione annuale del 2010, Fr. Vincenzo Brocanelli, OFM, Definitore generale, sensibilizzò sia il gruppo di lavoro sia la Presidenza CIOFS con il tema generale “Come formarci per agire e servire l’OFS e la GiFra in Africa”. In questa fase di sensibilizzazione, il gruppo di lavoro chiese il parere a diversi francescani secolari che potevano illuminarli con le loro esperienze.  In questa seconda fase di lavoro, il gruppo si rese conto che per aiutare i nostri fratelli secolari dell’Africa bisognava: “Conoscerli, ascoltarli, e valutare le loro esigenze con loro”.

 

Marie-Odile Blanty, OFS, in una sua lettera del Marzo 2010 consigliava: “I nostri fratelli secolari dell’Africa… vivono in un ambiente così diverso dal nostro, a tutti i punti di vista, è impossibile proiettare su di loro il nostro modo di pensare e di fare. Dobbiamo essere in grado di far valere, in ogni paese dei “contrabbandieri”: le persone agli incroci, che conoscono sia la cultura africana e cultura occidentale dove si basano i nostri documenti ecclesiali e i nostri documenti  francescani.  Questa è davvero inculturazione ...

Questi “contrabbandieri” possono essere:

laici che hanno viaggiato o studiato all'estero,

i fratelli del Primo Ordine,

in molti casi, possiamo contare su le Clarisse e Suore francescane spesso presenti.

E 'con questi' contrabbandieri dobbiamo prendere in considerazione modi di formazione. In primo luogo gli stessi mezzi di formazione”.

E’ solo nel V Congresso dell’OFS e della GiFra dell’Africa Anglofona che il “Progetto Africa” fu presentato ai diretti attori, cioè i secolari africani[4]. Il V Congresso dell’OFS e della GiFra che ebbe luogo in Lusaka (Zambia), nei giorni 1-7 giugno 2011, accettò con entusiasmo tale progetto e nelle sue conclusioni, tra l’altro, si esprime in questo modo:

“Il Congresso ha convenuto che c'è bisogno di un progetto in Africa, vale a dire un progetto per

• creare strutture e coordinare meglio le comunicazioni tra Fraternità nazionali in Africa,
• potenziare il sostegno alle Fraternità emergenti,
• rafforzare la Fraternità eretta,
• affrontare la formazione come una priorità,
• Iniziare e intensificare la formazione dei formatori e la fornitura di materiale di formazione iniziale.

Il Congresso raccomanda inoltre che il Team Progetto Africa includa la rappresentanza delle diverse regioni e dei gruppi linguistici di Africa, e sarà responsabile di coordinare un'iniziativa di raccolta fondi per il finanziamento del progetto. E 'stato inoltre raccomandato che il team di progetto metta in considerazione la possibilità di tenere un congresso aperto a tutte le fraternità nazionali dell'Africa”[5].

CONCLUSIONE

Sia numericamente che qualitativamente l’OFS in Africa sembra sia a buon punto per  un futuro splendido. Questo, sicuramente, esigerà più animazione e accompagnamento alle fraternità emergenti.  Si dovrà insistere nella formazione e nell’organizzazione delle fraternità costituite dell’Africa, ciò chiederà più tempo e sacrificio dai membri della Presidenza CIOFS, però il risultato è garantito, perché, a detta di papa Benedetto XVI, il continente africano come è “ un ‘polmone’ spirituale  per l’umanità”, lo sarà anche per l’OFS.

E’ mio parere che per l’Africa si dovrà nominare un rappresentante particolare per il continente, anche se le lingue per la comunicazione rimarranno sempre: l’inglese, il francese e il portoghese. Questo, non vuol dire che il consigliere internazionale nella Presidenza debba essere un africano, perché si può anche non trovarlo.  E’ certamente un buon inizio il “Progetto Africa”, però ci deve essere una continuità, più accelerazione e vitalità nel seguire le aspirazioni dei secolari espresse nelle conclusioni del Congresso dello Zambia.

Qui non abbiamo parlato tanto della GiFra dell’Africa, perché nella statistica non risulta, si vede poco ed è quasi dimenticata da tante fraternità del continente, ma c’è da sperare che con lo sviluppo e il consolidamento dell’OFS africano, questa realtà potrà emergere. Non manca un fermo proposito nei francescani secolari dell’Africa circa la GiFra. Infatti, nelle conclusioni dell’ultimo congresso africano in Zambia leggiamo: “Ci impegniamo a promuovere la Gioventù Francescana in tutte le fraternità nazionali in Africa, e per sostenere e accompagnare nel loro cammino in modo che possano essere meglio organizzati, meglio formate e meglio rappresentati in tutti i livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale. Sosteniamo anche la proposta avanzata dal delegato della Gioventù Francescana di tenere un Congresso della Gioventù Francescana per l'Africa nel momento più opportuno per il futuro”[6].

www.ofm.org

 


[1] “Ecclesia in Africa”, Esortazione Apostolica Post-Sinodale, # 38.

 

[2] http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20111119_africae-munus_it.html

[3] CIOFS Riunione di Presidenza, 10-17 aprile 2010, decisione # 1004-38.

[4] http://ciofs.org/doc/IT%20African%20Congress.html .

[5] Idem.

[6] Idem.

 

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