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Il presidente della Cei lo ha detto nel corso dell’omelia tenuta a Locri. L'antipolitica? "Diseducativa"

«Se la famiglia è un bene per i suoi membri, lo è anche per la collettività. Per questo la società deve difenderla, sostenerla e promuoverla; e non deve contribuire a renderla fragile in nessun modo, ivi compreso il cosiddetto divorzio breve». A dirlo è stato oggi il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, nell’omelia tenuta a Locri dove ha presieduto una concelebrazione eucaristica a conclusione della Settimana della famiglia organizzata dalla Diocesi retta dal vescovo Giuseppe Fiorini Morosini in vista dell’Incontro Mondiale che si terrà a Milano.

Il presidente della Cei si è soffermato anche sul tema della politica: «Ad allontanare sempre più i giovani dalle istituzioni è la cosiddetta antipolitica, aspetto questo negativo e diseducativo. Ci vuole quindi una netta inversione di tendenza».

Poi, è tornato sulla famiglia. «In una cultura del tutto provvisorio - ha proseguito il presule - l’introduzione di istituti che per natura loro consacrano la precarietà affettiva, e a loro volta contribuiscono a diffonderla, non sono un aiuto nè alla stabilità dell’amore, nè alla società stessa. La famiglia non è un aggregato di individui, o un soggetto da ridefinire a seconda delle pressioni di costume; non può essere dichiarata cosa di altri tempi. Essa affonda le proprie radici nella natura stessa dell’umano e quindi nella storia universale: vi troviamo, infatti, il vincolo dell’amore fedele tra un uomo e una donna che si scelgono, con il sigillo della comunità, grazie al quale la famiglia stabilisce un rapporto di reciprocità virtuosa, grembo della generazione dei figli, dono e ricchezza dei genitori come della società stessa».

«La famiglia - ha sostenuto il cardinale Bagnasco - nonostante le difficoltà che conosciamo, continua ad essere in Italia un punto di riferimento fondamentale, nonchè il presidio che regge il tessuto della società. Se la famiglia è solida il Paese sarà solido, se la famiglia è sostenuta con politiche efficaci, il Paese crescerà. C’è un legame inscindibile tra famiglia e società, e sottovalutare questo rapporto significa essere miopi, si mette a rischio l’oggi e il domani: veramente possiamo dire che senza famiglia non esiste futuro».

«In questo orizzonte - ha poi sostenuto - si colloca anche la domenica, giorno del Signore e della Chiesa, ma anche giorno dell’uomo, della famiglia e della società. Per le sue valenze anche antropologiche la domenica non può essere sacrificata a ragioni economiche: per questa strada non si risolve nessun problema pratico, ma si ottiene solo una società più agitata. Si perde in coesione sociale».

Il cardinale Bagnasco ha quindi ringraziato «il Pastore di questa Diocesi di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, per il cordiale e fraterno invito, certo che questa Convocazione porterà buoni frutti per questa Chiesa, ma anche per questa meravigliosa Regione che, nonostante ferite antiche e nuove, non cede alla rassegnazione e non rinuncia alla bontà del suo animo e alle nobili energie della sua indole. I Vescovi italiani guardano a questa terra con affetto e vicinanza».

www.vaticaninsider.lastampa.it  -  Roma 06/05/2012

 

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