Novità - Eventi di rilievo

di Silvano Gianti

Era il 18 marzo del 2002: dieci anni fa, a Genova veniva costituito il Comitato Alberto (foto in basso) e Carlo (foto grande), composto da alcuni componenti delle famiglie Michelotti e Grisolia. C’è Paolo, il fratello di Alberto. Ci sono la Titti e Paolo, fratelli di Carlo. C’è Lucio, cugino di Carlo. Ci sono alcuni che sono stati gen con loro, come Orietta, Paolo. Altri che li hanno conosciuti nelle rispettive parrocchie come Luigi e sua moglie Mariangela, o Bruno. Poi c’è chi come don Tommaso li ha conosciuti dopo la loro morte. Poi c’è Gabriele che era in focolare a Genova ai tempi di Alberto e Carlo e subito ha colto la straordinarietà della loro storia e più di tutti ha “spinto” perché si costituisse il comitato. Un organismo presieduto dal dottor Paolo Puppo, al quale abbiamo domandato qual è il lavoro che stanno compiendo.

Presidente, di cosa vi occupate?

«Il comitato si occupa del lavoro di catalogazione e archiviazione di tutto questo materiale per non disperdere le loro lettere, gli scritti, i bigliettini, le poesie, le canzoni, le foto. Inoltre  raccoglie anche tutto ciò che Alberto e Carlo fanno tutt’oggi. Al comitato arrivano notizie di grazie, di conversioni attribuite all'intercessione di Alberto e Carlo ed è necessario raccogliere tutta la relativa documentazione. Il Comitato intraprende o appoggia  tutte le iniziative  finalizzate a rendere note le  figure e le vite di Alberto e Carlo. Lo fa con grandi progetti,  come il libro di Michele Zanzucchi, Il tuffo in Dio, edito da Città Nuova, o  il documentario “Insieme  possiamo” di Mario Ponta. Da poco abbiamo ultimato il nuovo sito ufficiale su internet all’indirizzo www.albertoecarlo.it. Inoltre ci chiamano spesso gruppi parrocchiali o associazioni da tutta Italia per parlare ai giovani di Alberto e Carlo».

Questo comitato ha avviato in Diocesi il processo di beatificazione: a che punto è?

«È un processo un po’ particolare, nuovo per la Chiesa. È come se fossero due processi in uno. Perché l’esame delle virtù viene fatto singolarmente per ciascuno. Attualmente è finito quello per Alberto e si sta completando quello per Carlo. Ma nello stesso tempo si vuole accertare se insieme si sono fatti santi. Tanto che c’è un’unica invocazione per tutti e due. E se si accerterà un miracolo, esso varrà per tutti e due. La loro storia è un inno all’Amicizia. Non vorrei sbagliarmi ma penso che se avvenisse la loro santificazione sarebbe la prima volta nella storia della Chiesa che due amici si sono fatti santi insieme».

Come mai l’idea di un docu-film?

«Oggi i giovani sono più abituati a guardare la tv, a navigare su internet. Così ci è sembrato che un docu-film potesse  essere lo strumento più adatto perché il messaggio di Alberto e Carlo potesse arrivare il più al largo possibile. Nel realizzarlo abbiamo pensato: “Sono passati 30 anni, cosa hanno da dire Alberto e Carlo ai giovani di oggi?” Così abbiamo immaginato che alcuni ragazzi di oggi si mettono sulle tracce dei nostri due, andando ad intervistare i testimoni di allora, leggendo le loro lettere, ascoltando le canzoni di Carlo. Abbiamo scoperto, grazie anche alla disponibilità del nostro regista, Mario Ponta, che il miglior modo per fare un prodotto per i giovani è farlo con i giovani».

L’avete messo in rete perché sia usato gratuitamente?

«Mio figlio ha 18 anni, tutto ciò che gli interessa su Internet lo scarica, spero lecitamente. Non l‘ho mai visto comprare un dvd. Noi vogliamo arrivare ai giovani che navigano su Internet e che generalmente sono squattrinati e così anche con gli altri del comitato abbiamo pensato: “mettiamolo su internet gratuitamente”. Non è stata una scelta facile perché lo sforzo economico per la realizzazione del documentario è stato notevole ed è anche per questo che sul sito abbiamo messo la possibilità di effettuare delle donazioni. Contiamo sul fatto che tanti ci aiutino. Bastano pochi click… ».

L’estate scorsa erano in piena attività le riprese. Regista, autore dei testi, microfonista e loro: i giovani di Genova, entusiasti  e carichi. Hanno addirittura fatto un blog dove poter raccontare, giorno per giorno, ciò che stavano facendo. Anche questo è nel sito www.albertoecarlo.eu ed è un bellissimo quadro delle emozioni che hanno vissuto. Una testimonianza fra tutte: “Adesso che anche io ho potuto assaggiare il diventare santi insieme non posso nella vita di tutti i giorni fare finta di niente, ma sento l’obbligo di proseguire sulla scia di Alberto e Carlo per quella strada che loro hanno segnato per noi. Torno a casa con il cuore ricco dell’unità che abbiamo costruito e con la voglia di prendere io il loro testimone in questa divina avventura, sicura che Alberto e Carlo continueranno a camminarmi vicino proprio come hanno fatto questa settimana. Chiara”

www.cittanuova.it  -  06/05/2012

 

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