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destinata ad ospitare gli anziani non autosufficienti della Puglia

L’Arcivescovo Michele Castoro, presidente della Casa Sollievo della Sofferenza, ha benedetto ed inau-gurato la RSSA, Residenza Socio Sanitaria Assistenziale, “Casa Padre Pio”. La cerimonia si è svolta nell’ambito delle celebrazioni dell’inaugurazione dell’Ospedale dell’Opera di San Pio da Pietrelcina, avvenuta il 5 maggio del 1956.
Il taglio del nastro è stato preceduto dalla firma dell’accreditamento con la ASL di Foggia finalizzato ad assicurare agli anziani non autosufficienti di Puglia l’accesso ai servizi socio-sanitari erogati presso la RSSA della Casa Padre Pio.

La firma sul documento, predisposto dal direttore dell’Area Coordinamento del Servizio Socio Sanitario ASL di Foggia, Ettore Magaldi, è stata posta dal commissario straordinario, Attilio Manfrini della ASL di Capitanata e da Domenico Crupi, vicepresidente e legale rappresentante della Fondazione Casa Sollievo.
Alla benedizione erano tra gli altri presenti il sindaco Luigi Pompilio e il vescovo emerito Riccardo Ruotolo, dal 1978 per venticinque anni alla guida dell’Opera di San Pio, sotto la cui spinta è stato realizzato il complesso per gli anziani, dove attualmente sono ubi-cate le camere di degenza e allocati i servizi della RSSA.
Per la Regione Puglia è intervenuta l’assessore alle Politiche Sociali, Elena Gentile, che ha detto: “Penso che questa realizzazione traduca quella che è stata la grande esperienza di fede di Padre Pio: la presa in carico della persona in difficoltà, il rispetto più rigoroso della sua dignità di uomo e di donna, di lavoratore e di lavoratrice. Quanto avviene oggi si ascrive magnificamente nelle parole e nella testimonianza vera di quell’uomo che ha fatto grande non solo la sua Opera ma San Giovanni Rotondo, il Gargano e Puglia intera.”.
Non potevo non esserci in questa bella cerimonia – ha ripreso l’assessore Gentile ricordando il cofinanziamento della Regione Puglia per l’adeguamento dell’immobile agli standard richiesti per le RSSA - soprattutto nel momento in cui da Casa Sollievo è arrivata la sollecitazione perché la grande Opera di Padre Pio si arricchisse di questa struttura. E’ questa, quella che oggi inauguriamo, una residenza socio-sanitaria pensata per accogliere e assistere gli anziani non autosufficienti in un percorso che ci ha visti molto impegnati ad alzare l’asticella della qualità per gli ambienti, per le infrastrutture e anche per il capitale umano che in strutture come queste troverà occupazione”. In conclusione, l’assessore regionale ha ricordato che la RSSA della Casa Padre Pio è una nuova perla per la città di San Giovanni Rotondo e l’intero territorio della provincia di Foggia, ha sottolineato: “Questa è una provincia marginale rispetto alla infrastrutturazione socio-sanitaria regionale ma oggi possiamo raccontare un’altra storia, la storia di un territorio che si è messo in moto, che ha deciso di competere positivamente, costruendo il suo sistema di welfare.”.
La struttura, composta di due moduli pari a trenta posti-letto, si trova in via Maria Pyle, traversa del viale dei Cappuccini, a duecento metri dall’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza.
La Casa Padre Pio nasce per dare concreta attuazione al desidero del Fondatore manifestato nel suo discorso programmatico del 5 maggio 1957 quando annunciava “due case, una per donne e una per uomini, dove gli spiriti e i corpi affaticati e stanchi vengano al Signore e ne abbiano da Lui sollievo”.
L’attività socio-assistenziale della RSSA della Casa Padre Pio è iniziata quale “casa protetta” del 1991, autorizzata dalla Regione Puglia con delibera di Giunta Regionale e inscritta all’Albo Regionale delle Strutture per Anziani. Ai sensi della Legge regionale n. 17 del 2003, la struttura è stata sottoposta quale RSSA a successivo procedimento autorizzativo del Comune di San Giovanni Rotondo e nel 2005 veniva iscritta nel Registro regionale delle strutture dei servizi autorizzati all’esercizio delle attività socio-assistenziali destinati agli anziani.
Nel 2008, infine, sono iniziati i lavori per l’adeguamento della struttura ai requisiti disposti dal Regolamento regionale 4/2007, che regola e disciplina la complessa materia del “sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia”.
La RSSA della Casa Padre Pio, immersa nel verde di un parco alberato, eroga servizi socio-assistenziali a persone anziane con gravi deficit psico-fisici che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse, ma che richiedono un alto grado di assistenza alla persona con interventi di tipo assistenziale e socio-riabilitativo a elevata integrazione socio-sanitaria. Si tratta di ospiti che non sono in grado di condurre una vita autonoma e le cui patologie, non in fase acuta, non possono far prevedere che limitati livelli di recuperabilità dell’autonomia e non possono essere assistite a domicilio.
La struttura, interamente adeguata e attrezzata per la non autosufficienza, è composta da quindici stanze con due letti e sevizi igienici assistiti. Il complesso edilizio è dotato di una serie di servizi che rendono più confortevole la permanenza degli ospiti: una sala ristorante con servizio mensa e annessa cucina, la lavanderia per i capi personali e la biancheria della Casa, un’infermeria per la gestione di farmaci e delle cartelle cliniche, una biblioteca, una sala TV, palestre dedicate per i trattamenti riabilitativi, un ambulatorio medico e uno spazio destinato alle attività giornaliere e ricreative e, non ultima, una cappella per le funzioni religiose con un sacerdote per l’assistenza religiosa degli anziani ospiti.
Fanno tra l’altro parte del personale, la cui attività è coordinata dal responsabile della RSSA Raffaele Ciuffreda: un medico geriatra, un’assistente sociale, un’educatrice occupazionale, un tecnico della riabilitazione, vari infermieri e operatori socio-sanitari. In tutto diciannove unità oltre al personale addetto alla ristorazione, alle pulizie e ai servizi vari. Un dato positivo e decisamente in controtendenza soprattutto in questi tempi di crisi occupazionale.

 

Il Campanile, Foggia, 10 maggio 2012

 

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