Novità - Eventi di rilievo

Le ultime vicende accadute Oltretevere suscitano incredulità. E un invito alla conversione.

di Michele Zanzucchi

Non avremmo mai voluto dover scrivere queste righe, dopo il continuo rincorrersi nelle ultime ore delle notizie provenienti da Oltretevere, dapprima con le dimissioni del presidente dello Ior, poi con l'arresto del presunto “corvo”, che sarebbe il maggiordomo del papa. Ma i nostri lettori ci chiedono lumi.
Al di là delle questioni particolari, emerge il profondo malessere che si sta vivendo oltre le mura vaticane. Guerra di potere tra bande legate a questo o quell'altro cardinale? Malesseri profondi di chi avverte il tradimento della logica cristiana del servizio? Affaristi e faccendieri che approfitterebbero della buona fede degli impiegati e dei funzionari vaticani? Costumi tutto salvo che moralmente leciti? Piccoli e meschini interessi perseguiti grazie alle conoscenze altolocate? Chierici che vogliono far carriera? Lasciamo ad altri districarsi in questa melassa di veleni e miasmi in cui è difficile capire quel che è vero e quel che è falso.

Non si può dire che non ci interessino, perché tutto quanto riguarda la Chiesa può e deve interessarci. Se non altro per pregare per le persone implicate. Ma permetteteci di non scavare nel fango, di non cercare di aggiungere tossine a tossine. Permetteteci piuttosto di cercare il senso al non senso. Permetteteci di coltivare una profonda tristezza per l'emergere di quella «sporcizia» già stigmatizzata da Joseph Ratzinger nella via crucis precedente la sua elezione al soglio pontificio.

Permetteteci di pensare e credere che la Chiesa è composta da uomini e donne che sì peccano, ma soprattutto che si dedicano alla bellezza della via cristiana, al servizio dei poveri, alla ricerca della giustizia, al disinteresse personale nelle faccende ecclesiali.

Un suggerimento: noi cattolici, noi cristiani, rileggiamo in questi giorni la passione di Cristo. Rileggiamo il crudo racconto della sua crocifissione, il tramonto di ogni gloria mondana per gli apostoli, lo svuotamento (la kenosis) da ogni potere conosciuto da Gesù inchiodato alla croce. E tiriamoci su, guardiamo alla speranza, alla risurrezione. Senza paura di guardare in faccia le verità anche scomode che emergessero dalle inchieste in corso, perché «la verità vi farà liberi», suggerisce l'evangelista.

Ecclesia semper reformanda, la Chiesa è sempre da riformare, dice la tradizione. Oggi più che mai.

 

www.cittanuova.it  -  26/05/2012

 

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