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Benedetto XVI parla delle fughe di documenti: «Tristezza nel mio cuore, ma Dio non farà mancare l’aiuto alla Chiesa»

di Andrea Tornielli

Per la prima volta Benedetto XVI parla dei Vatlieaks, e lo fa a una settimana dall’arresto del suo aiutante di camera Paolo Gabriele, che mercoledì scorso era ancora seduto sulla papamobile bianca durante l’udienza generale. Il Papa si è detto triste, ma ha ribadito la sua certezza sul fatto che è Dio a guidare la Chiesa. E ha soprattutto voluto respingere le «illazioni gratuite» dei media che hanno presentato il Vaticano come luogo di scontri e tensioni, riconfermando la sua fiducia ai suoi più stretti collaboratori.

«Gli avvenimenti successi in questi giorni circa la Curia ed i miei collaboratori – ha detto Ratzinger al termine dell’udienza – hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino».


«Si sono moltiplicate, tuttavia – ha aggiunto il Papa – illazioni, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione, del tutto gratuite e che sono andate ben oltre i fatti, offrendo un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà. Desidero per questo –ha concluso Benedetto XVI – rinnovare la mia fiducia, il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori e a tutti coloro che quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio mi aiutano nell’adempimento del mio ministero”.


Il rinnovo della fiducia ai collaboratori «più stretti» è innanzitutto un segnale pubblico di riconoscimento nei confronti del Segretario di Stato Tarcisio Bertone, considerato uno degli obiettivi principali dell’operazione vatileaks, ma si applica anche al segretario particolare don Georg Gänswein, alla famiglia pontificia e ai più alti responsabili della Segreteria di Stato e della Curia romana. Significativa anche la conclusione dedicata a tutti coloro che lavorano nella Santa Sede, fedelmente e «nel silenzio».

 

www.vaticaninsider.lastampa.it  -  30/05/2012

 

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