Novità - Eventi di rilievo

di Gianluigi Pasquale OFM Cap.

«La gioia più grande della mia vita è quella di essere un Frate Cappuccino». È stata questa una delle frasi più significative pronunciate nell’omelia dettata in Italiano dal confratello Cappuccino “Padre” Seán Patrick O’Malley OFM Cap., Cardinale e Arcivescovo metropolita di Boston durante la solenne concelebrazione eucaristica presieduta nella Chiesa dei Cappuccini di Piazzale Velasquez, 1 in Milano nella festa liturgica della Visitazione della B.V. Maria alle ore 11:00 di giovedì 31 Maggio 2012 e gioiosamente animata, con organo e strumenti vari, dalla giovane corale «San Francesco». Nella gremita chiesa, assieme al Cardinale hanno concelebrato, oltre al segretario particolare Reverendo Jonathan Gaspar, una trentina di confratelli, trai quali, molti altri Frati residenti in Milano, gli Studenti Cappuccini delle Provincie collaboranti, il Ministro Provinciale fr. Raffaele Della Torre, S.E.R. Mons. Serafino Spreafico OFM Cap. e il Guardiano fr. Dino Franchetto, al quale mesi fa venne l’intuizione di invitare il Cardinale Cappuccino profittando della sua presenza all’incontro mondiale delle famiglie (alcune delle quali peraltro ospitate dai Frati e provenienti dal Sud-America) accorse nel capoluogo lombardo.

Prima della S. Messa, il Card. O’Malley ha voluto visitare la nuova mensa dei poveri, aperta recentemente anche a Piazzale Velasquez: lì ha benedetto i volontari e il personale operante negli ambulatori e nel dispensario, dove si è intrattenuto a dialogare in spagnolo con alcuni poveri equadoregni. Successivamente, Frati e ospiti si sono spostati in refettorio per il pranzo in compagnia del confratello porporato, il quale, oltre che dalla prelibata cucina italiana, è stato pure rallegrato dai canti composti e musicati da fr. Sergio Frangini e da fr. Dino Franchetto. Superfluo nascondere la gioia e l’entusiasmo stampati sul volto dei giovani Studenti Cappuccini, i quali non solo hanno decorosamente animato la liturgia, ma da settimane attendevano la visita dell’illustre quanto umile ospite, venuto da così lontano».

 

 

Verona, 31 Maggio 2012

 

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