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Intervista al Vescovo, monsignor Raffaello Martinelli

di Giuseppe Brienza

La città di Frascati riceverà il prossimo 15 luglio la visita di Benedetto XVI che ha accolto l'invito del vescovo locale, monsignor Raffaello Martinelli. Il Papa celebrerà alle ore 9.30 la messa in piazza San Pietro e, subito dopo, farà ritorno nel palazzo apostolico di Castel Gandolfo per il consueto Angelus.

A Radio Vaticana Raffaello Martinelli ha espresso le sue felicitazioni per la visita del Santo Padre nella diocesi: "Siamo ben felici, perché questa notizia, che investe di gioia tutta la nostra diocesi, è stata comunicata proprio nel giorno dei nostri Santi Patroni. La gioia è immensa, certo, perché sappiamo che il Santo Padre viene per sostenerci, per confermarci, per ravvivare la nostra fede. Quindi, questo porterà senz'altro un contributo alla nostra crescita cristiana: sia a me come vescovo, sia ai miei sacerdoti collaboratori e sia a tutti i nostri fedeli"

(“Benedetto XVI a Frascati il 15 luglio. Mons. Martinelli: porterà la speranza”, Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana, no. 124 del 3 maggio 2012).

La diocesi suburbicaria tuscolana, che abbraccia un territorio di 183 kilometri quadrati ed una popolazione di 120,000 abitanti, è suddivisa in 24 parrocchie dislocate nei comuni di Frascati, Colonna, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora e nel comune di Roma per quasi 19 kilometri quadrati.

 

Monsignor Martinelli, nato a Villa d'Almè (BG) il 21 giugno 1948, ha lavorato per 29 anni alla Congregazione per la Dottrina della Fede, di cui 23 anni quale collaboratore dell'allora Prefetto cardinal Joseph Ratzinger. In qualità di componente dell’ex “Sant’Uffizio”, il vescovo ha anche coordinato i lavori di preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica ed è stato poi impegnato, come redattore e coordinatore della segreteria, nella elaborazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nel suo stemma, il motto "Veritas in humilitate" significa che la Verità di Dio, che è il Verbo - Figlio di Dio, ha vissuto l'umiltà anzitutto nell'Incarnazione, perché il Verbo di Dio si è incarnato nell'umiltà della nostra natura umana, e poi nel Mistero Pasquale. Quindi, il vescovo annuncia la Verità di Cristo in umiltà, e cioè con la consapevolezza dei propri limiti, anche conoscitivi e comunicativi nei confronti di detta Verità.

Eccellenza, a quasi tre anni dall'inizio del suo ministero episcopale nella Diocesi di Frascati, può darci una valutazione della realtà ecclesiale locale?

"Devo anzitutto ringraziare il Signore per avermi dato la possibilità di scoprire una terra, quella tuscolana, molto ricca di risorse, energie, possibilità, talenti e soprattutto di fede. Questo mi riempie di maggiore responsabilità: in quanto tocca anche a me dare una mano a far crescere e a far fruttificare queste ottime potenzialità che sono presenti in diocesi, in ogni comunità parrocchiale, in ogni persona. E' questo dunque il mio impegno a cui mi dedico con tutte le mie migliori energie".

 

Con il suo insediamento vi è stata una significativa riorganizzazione degli uffici e delle strutture diocesane ed un forte impulso alle attività di preparazione ai sacramenti e di formazione dei laici: è soddisfatto dei risultati ottenuti?

"Le possibilità son tutt'ora enormi e quindi c'è ancora molto da fare a tutti i livelli. Fin dall'inizio ho cercato di valorizzare le competenze e le capacità dei laici, in particolare dando loro responsabilità di direzione - animazione di molti uffici diocesani. Questo ha favorito anche i sacerdoti, i quali in tal modo, sollevati da alcuni impegni, possono dedicarsi maggiormente al loro specifico ministero presbiterale parrocchiale. Molto rimane da fare nel campo del  formare i formatori, obiettivo questo che ho collocato al primo posto nell'azione diocesana, insieme alla pastorale vocazionale e alla pastorale familiare. Spero con l'aiuto di Dio e con l'impegno di tutti che siano compiuti progressi significativi nel prossimo futuro".

 

Il prossimo 16 giugno la diocesi ospiterà anche la I Giornata regionale di formazione cattolica organizzata dal “mensile di informazione e formazione apologetica” il Timone, cosa può dirci?

Ho accolto volentieri la proposta che mi ha rivolto il centro culturale “Fides et Ratio-Amici de il Timone” di Roma e Frascati, di organizzare nella diocesana Villa Campitelli, una giornata di formazione che, fra l’altro, prevederà una tavola rotonda sulla liturgia ed il Concilio Vaticano II con l’intervento di esperti come don Nicola Bux, Andrea Tornielli e Don Giovanni Poggiali. Nel pomeriggio, poi, vi sarà la consegna del "Premio testimoni" ad una laica molto impegnata nel sociale come Chiara Amirante, fondatrice della comunità "Nuovi Orizzonti". Per ogni ulteriore informazione consiglio di consultare il sito www.iltimone.org.

 

In questo periodo di crisi economica e di relativismo etico e morale, come riscoprire nella nostra Fede le risposte giuste per affrontare tali problematiche?

"Distinguiamo anzitutto i due problemi: a) per la crisi economica, ben sappiamo che la Fede cristiana non ha ricette concrete, ma offre, attraverso la dottrina sociale cristiana, i principi fondamentali che devono guidare l'individuazione e l'attuazione dei mezzi e dei fini concreti, che possono risolvere o almeno alleviare le conseguenze della crisi economica. Nello stesso tempo dobbiamo ricercare sempre di più l'essenziale, distinguendolo dal superfluo, e impegnarci tutti a dare maggiore importanza ai valori spirituali e morali; b) per il relativismo etico e morale: la Fede cristiana presenta i pilastri fondamentali, quelle certezze che sono quelle che stanno alla base della vita misteriosa di Dio, dell'uomo, del mondo ...e che evitano quel "fai da te", che impedisce di costruire la nostra vita su quella solida roccia, che è soltanto Cristo Signore".

Il 29 aprile scorso, in occasione della 49° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, è stato celebrato il 40° anniversario della sua ordinazione sacerdotale: cosa ricorda in particolare di questi anni?

"Il primo ricordo più intenso fu quando il Vescovo mi ha donato il sacramento dell'Ordine nel grado del Presbiterato, l'8 aprile 1972, per di più (fatto insolito per quel tempo) nella mia chiesa parrocchiale bergamasca di Villa d'Almè, dove anche avevo ricevuto qualche anno prima, i Sacramenti dell'iniziazione cristiana (Battesimo, Confermazione e Prima Comunione) e dove ero cresciuto frequentando l'oratorio e le numerose attività parrocchiali. Il secondo ricordo, maggiormente intenso, fu quando ho ricevuto, il 12 settembre 2009, il Sacramento dell'Ordine nella sua pienezza, e cioè nel grado dell'Episcopato, e per di più dalle mani dell'attuale Papa, Benedetto XVI, nella Basilica Vaticana di S. Pietro. Il miglio auspicio, il mio più intenso desiderio e impegno è di poter conferire il sacramento dell'Ordine, nel grado del Presbiterato, a un giovane della nostra Diocesi, proveniente dalla terra tuscolana, che s'impegni a dedicare tutta la sua vita a totale servizio della nostra Diocesi". (Per la redazione dell’intervista si ringrazia l’avv. Massimo Gazzaneo - responsabile locale di Frascati del Movimento per la Vita Romano, per la collaborazione).

www.vaticaninsider.lastampa.it  -  06/06/2012

 

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