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“Per vivere la fraternità è necessario mettere da parte l’individualismo, la superbia, l’invidia, la gelosia, l’aggressività; saper coltivare la giustizia e, insieme, la solidarietà, la condivisione di gioie e fatiche, di sofferenze e speranze; tendere al dono di sé e non al possesso egoistico”. Lo scrive mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova, in un messaggio di “pace e bene” che invia alla città di Padova, in occasione della festa del patrono Sant’Antonio, il 13 giugno.

“La crisi attuale, con le sue gravi conseguenze economiche, quali la perdita del lavoro e l’aumento delle povertà - sottolinea il vescovo -, ci interpella e ci provoca fortemente a uno stile di vita sobrio, alla condivisione fraterna dei beni, in uno spirito di gratuità”. Ma la crisi, ricorda il vescovo, può anche produrre una “conversione positiva” verso quell’“amore autentico” che non c’è “senza la rinuncia a se stessi, all’egoismo e all’amor proprio, di cui tutti siamo pervasi”. Nel messaggio un pensiero anche ai terremotati: “Sant’Antonio è patrono della nostra città”, intercedendo “davanti a Dio per le nostre necessità spirituali e materiali, ed in particolare per le persone colpite da lutti o dai danni provocati dal terremoto. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti, ma in pari tempo eleviamo in alto il nostro sguardo e abbiamo fiducia”.

 

 

Agenzia SIR, giovedì 07 giugno 2012, www.agensir.it

 

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