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Benedetto XVI lo ha detto a San Giovanni in Laterano durante la funzione per il Corpus Domini. “Davanti al sacramento siamo tutti uguali”

Riscoprire valore e importanza della «adorazione eucaristica» e trovare un giusto «equilibrio» tra questa e la «valorizzazione» della «assemblea liturgica» voluta dal Concilio Vaticano II. Lo ha chiesto il Papa durante la messa per il Corpus Domini che celebra sul sagrato di San Giovanni in Laterano, e a cui farà seguito la processione con l’ostensorio attraverso via Merulana, fino alla basilica di Santa Maria Maggiore.

Nella omelia Benedetto XVI ha ricordato le esperienze di adorazione eucaristica di alcune «indimenticabili veglie con i giovani» tra cui a Colonia, Londra, Zagabria e Madrid. Come noto l’Eucaristia per i cattolici è il sacramento istituito da Gesù durante l’ultima cena con i discepoli prima di essere arrestato e messo a morte, e nell’ostia consacrata per fede è realmente presente Cristo.

Papa Ratzinger ha dunque osservato che «una interpretazione unilaterale del Concilio Vaticano II aveva penalizzato» l’adorazione, «restringendo in pratica l’Eucaristia al momento celebrativo». Nulla da eccepire su questo, che «è stato molto importante» perchè ha significato «riconoscere la centralità della celebrazione, in cui il Signore convoca il suo popolo».

«Questa valorizzazione» «rimane naturalmente valida, ma – ha detto il Papa - va ricollocata nel giusto equilibrio», mentre uno «sbilanciamento» ha ripercussioni «anche sulla vita spirituale dei fedeli»: se si vede Cristo solo nella messa «si rischia di svuotare della sua presenza il resto del tempo e dello spazio esistenziali».

Papa Ratzinger, che a ottobre si appresta a celebrare i 50 anni dell’apertura del Concilio, ha invitato oggi a non «contrapporre la celebrazione e l’adorazione come se fossero in concorrenza l’una con l’altra». E ha osservato che nella adorazione preti e laici sono «sullo stesso piano, in ginocchio» e «il sacerdozio comune e quello ministeriale si trovano accomunati nel culto eucaristico».

Dopo aver ricordato le sue veglie eucaristiche con i giovani, papa Ratzinger ha commentato che «stare tutti in silenzio prolungato davanti al Signore presente nel suo sacramento è una delle esperienze più autentiche del nostro essere chiesa» e si accompagna con la messa, l’ascolto della Parola di Dio: «comunione e contemplazione non si possono separare, vanno insieme».

La venerazione per il sacramento, ha spiegato il Pontefice, è come una «vera amicizia», che è fatta anche di sguardi, ascolto, rispetto e venerazione, «così che l’incontro sia vissuto profondamente, in modo personale e non superficiale».

 

www.vaticaninsider.lastampa.it  Redazione 07/06/2012

 

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