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Una giornata molto varia, la seconda della nostra Convocazione! La mattinata è trascorsa tutta attorno al nostro Ministro generale fr. Mauro Jöhri, che ci ha parlato su “Vita fraterna: tradizione, attualità e prospettive”. Il suo intervento, seguito con grande attenzione da tutti, ha sviluppato il tema con semplicità e concretezza. Vale la pena riportarne testualmente alcune espressioni. Tradizione: «La vita fraterna è la scelta che ha fatto Francesco e l’eredità che ci ha lasciato. Per vivere la povertà è necessaria una relazione reciproca piena di fiducia». In Francesco è chiaro il nesso povertà-fraternità. E i Cappuccini?

Essi, lungo la storia, segnano nella Chiesa una parabola che va dalla centralità della vita di penitenza e di austerità (Costituzioni del 1536) alla centralità della vita fraterna (Costituzioni del 1968 e oltre...). «La vita fraterna è una visione che noi offriamo al mondo, un invito che facciamo a tutti perché si mettano sulla nostra stessa strada». Attualità: «La comunione è tutto: oggi abbiamo più bisogno di fraternità che di missione. La fraternità è il contenuto stesso della missione. Essa non è un fatto strumentale, ma ha valore in sé perché attinge dalla stessa vita trinitaria. Ma oggi siamo chiamati a vivere la vita fraterna in un mondo che non è favorevole a questo: la pluralità delle culture, delle opzioni, degli interessi, porta a una sempre maggiore violenza. Come ci poniamo noi di fronte a tutto questo?». Prospettive: «Creare fraternità che privilegino la vita semplice, il confronto con la Parola di Dio, la sobrietà e la coerenza di vita; che vivano l’unione tra fraternità e povertà come esigenza di verità, senza porsi in atteggiamento di giudizio; che vivano più vicine ai poveri, che facciano strada con loro, che affiancano il singolo povero a recuperare fiducia in se stesso più che varare opere strepitose che poi passano; fraternità dedite in primo luogo alla vita di preghiera e all’iniziazione alla contemplazione; fraternità interculturali, soprattutto nei grandi agglomerati urbani multiculturali». Nel dialogo intrattenuto in seguito con tutti noi ha sollecitato la nostra creatività e inventiva: «Forgiate da voi stessi progetti per il futuro, create collaborazione!».

 

La celebrazione eucaristica nel Santuario mariano tanto amato da fra Mauro è stata il culmine di questo incontro tra il Ministro e i suoi giovani. Nell’Omelia ci ha invitati ad «allargare gli orizzonti delle nostre relazioni, come Gesù ha chiesto a sua madre di seguirlo su sentieri non più legati alla carne e al sangue» (cfr. Mt 12,46-50).

Il pomeriggio è stato occupato dalla visita al “Villaggio Treno dei bimbi”, un luogo “fiabesco” e autenticamente francescano, curato dalla fraternità di Domodossola e aperto a tutt’e 130 i partecipanti alla Convocazione con grande emozione e gratitudine. Il luogo, ideato dal compianto p. Michelangelo ormai quasi 50 anni fa, non aveva mai ospitato un numero così grande di frati. Davvero è da conoscere! Il Creato ha cantato attorno a noi; i frati, le suore, i volontari ci hanno fatto tornare bambini; noi tutti abbiamo trascorso delle ore di serenità e di bellezza.

Che la riflessione profonda sul nostro carisma possa accompagnarsi alla leggerezza di spirito è stata la nostra esperienza del secondo giorno della nostra Convocazione fraterna.

 

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