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Benedetto XVI ha detto, alla folla dei fedeli presenti in Piazza San Pietro: «Il sempre è anche un per sempre», ha scandito chiarendo che da parte sua «non c'è più un ritornare nel privato». «La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo»
di Giacomo Galeazzi
«Ho voluto bene a tutti e a ciascuno. Nei momenti di gioia e in quelli non facili, Dio mi ha sempre guidato". E ancora:"Ho fiducia nel Vangelo che purifica e rinnova. Sono commosso, vedo la Chiesa viva. Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa ultima udienza generale del mio pontificato».
"Non abbandono la croce ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso". «Chi assume il ministero petrino - ha detto il Papa- non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare - ha aggiunto - e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona». Da oggi la sua vita non sarà comunque un «ritornare nel privato». «Non ritorno alla vita privata». Benedetto XVI non avrà «una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze, eccetera". Infatti, "nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di San Pietro". Continuerà "ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino ad ora ogni giorno e che voglio vivere sempre
Una lunga processione di gruppi di fedeli. Per l'ultimo saluto pubblico al Pontefice dimissionario, ha riferito ieri il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, lo schema seguito è quello delle udienze generali". Uniche modifiche, all'inizio Benedetto XVI ha fatto un lungo giro tra la folla con la "papamobile" e, a conclusione, non c'è stato l tradizionale baciamano perché troppe erano le richieste. Conclusa l'udienza, nella Sala Clementina alcuni capi di Stato vengono ammessi a un ultimo saluto del Papa. Fra questi il presidente slovacco, il presidente della Baviera, il principe di Andorra e il capitano di San Marino. Il comune di Roma ha assicurato trenta navette di collegamento tra Termini e San Pietro. Attorno a San Pietro un apparato di vigilanza e sorveglianza che ha impiegato fino a 700-800 persone. Sul sagrato della basilica di San Pietro sono presenti, oltre a numerosi cardinali sulla sinistra, e molti ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, assieme a diverse autorità religiose e civili, sulla destra.
Tra questi ultimi, Sua Altezza Reale il Granduca Ereditario Guillaume de Luxembourg, il ministro della Salute Renato Balduzzi, Jorge Fernandez Diaz, ministro degli Interni di Spagna, Maria Voce, leader dei Movimento dei Focolari, Kiko Arguello, leader del Cammino Neocatecumenale, Frere Alois, di Taizé, il presidente slovacco Ivan Gasparovic e il presidente della Baviera Horst Seehofer.Nel gruppo dei cardinali, ma non nella prima fila, ci sono anche personaggi discussi come l'ex arcivescovo di Los Angeles Mahony e l'ex arcivescovo di Boston Law, che è accanto all'ex presidente della Cei, Camillo Ruini. Silenziosi e pensosi i campioni della lotta agli abusi sessuali: il cappuccino americano O'Malley, che a Boston ha venduto l'episcopio per pagare i danni alle vittime, e l'austriaco Schoenborn, che ha fatto luce sui crimini compiuti dal suo predecessore Groer, subendo per questo l'ostracismo della Curia Romana. Presenti anche i tre cardinali della Commissione d'inchiesta, Herranz, De Giorgi e Tomko, e il segretario di Stato Bertone.
In auto da Monaco di Baviera per dare l'ultimo saluto a Benedetto XVI sono arrivati due suoi anziani conterranei. Gherardo di 75 anni, vestito bavarese, con tanto di copricapo con pennacchio, e Annalore, di 70. «Siamo venuti lunedì scorso proprio per il Papa - dicono all'unisono - e rimarremo per tutta la settimana. Due settimane fa abbiamo visto alla televisione le dimissioni del papa e ci siamo detti: Dobbiamo andare per partecipare all'ultima udienza di Benedetto XVI. Negli anni Settanta Ratzinger era arcivescovo proprio nella nostra diocesi di Monaco. Siamo contenti della sua decisione. È una persona intellettualmente molto raffinata. È impressionante la sua saggezza e la sua intelligenza". La coppia non ha preferenze per il prossimo Pontefice."Tutta la forza - aggiungono - sarà concentrata nella Cappella Sistina e la Chiesa sceglierà il papa più adatto a questi tempi.In fondo quando Giovanni Paolo II fu scelto nessuno avrebbe potuto immaginare quanto sarebbe riuscito a fare per la Chiesa, quindi siamo nelle mani della Provvidenza». Piazza San Pietro è un tripudio di bandiere di tutto il mondo, in attesa dell'ultima udienza di Benedetto XVI.
La piazza è gremita e transennata in alcuni punti attorno all'obelisco per il passaggio della papa mobile. Alcune persone sono sedute su file di sedie ma maggior parte dei fedeli stanno in piedi cercando una visuale giusta per riuscire a scorgere il santo padre. Tra le bandiere, anche quella cinese, brasiliana, giamaicana, statunitense e camerunense. Molti tra la folla intonano canti e balli o sventolano foulard.
All'evento partecipano anche tanti giovani e bambini. Tanti anche gli striscioni come «Tu sei Pietro e noi giovani ti amiamo» e tanti `grazie´ al santo padre. Un elicottero sorvola la piazza mentre sui tetti, un po' nascosti, ci sono i tiratori scelti. La gendarmeria vaticana, supportata da un servizio d'ordine di giovani, gestisce il flusso di persone che arrivano da via della Conciliazione. Nella piazza si entra solo dopo aver superato i controlli al metal detector. Quattro maxischermi sono collegati all'interno della piazza, due per ogni lato.
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