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Suor Smerilli: attenzione a poveri e famiglie

E' stato rinviato ai prossimi giorni il consiglio dei ministri che oggi doveva definire testo del decreto sui debiti commerciali della PA. Per il governo servono "approfondimenti'' dopo le risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato. Escluso comunque un aumento delle addizionali Irpef. Alessandro Guarasci:

C’è un netto no all’aumento delle tasse per saldare i debiti della Pubblica amministrazione. Un po’ tutti i partiti si esprimono in questo senso. Alle imprese dovrebbero comunque andare 20 miliardi quest’anno e altri 20 nel 2014. Un atto importante per suor Alessandra Smerilli, segretario delle Settimane Sociali e docente di economia politica alla Pontificia facoltà di scienze dell'educazione “Auxilium”: R. - Questa restituzione è importantissima - perché in fondo è una restituzione - quindi è assolutamente urgente che si ponga mano a questo tema, come del resto si sta facendo.

D. - In Italia, però, si sta ponendo davvero un’emergenza occupazione, soprattutto per i giovani. Bisogna investire di più sui talenti e sulla ricerca per far ripartire il lavoro in Italia?

R. - E’ un tema che dovrebbe vedere azioni non solo nel breve termine - quindi investimento sicuramente sulla ricerca e tutto quello che si può fare per garantire delle occupazioni - ma ci vorrebbero azioni di medio e lungo termine, che dovrebbero rivedere assolutamente tutto il sistema di istruzione, per esempio. Per cui, io credo che come in tanti grandi momenti della storia in cui si è “rinati”, tutto questo si è avuto grazie ad innovazioni da parte di persone che hanno avuto “occhi nuovi” per vedere i bisogni emergenti e porre rimedio.

D. - Lei ha parlato di “occhi nuovi”: chi sono questi “occhi nuovi” oggi?

R. - Sicuramente in questo momento non li vedo nella politica e nelle istituzioni. Vedo “occhi nuovi”, per esempio, in tanti imprenditori che stanno facendo cose innovative per il bene comune - penso al sistema di imprese sociali che sta nascendo con il nome di “Welfare Italia” - che stanno cercando di adottare pratiche nuove per la sanità, per il bisogno di cure, senza dipendere dallo Stato, con servizi di qualità e costi che sono inferiori ai prezzi di mercato del 30-40%.

D. - Un altro dei nodi dell’Italia in questo momento è la forte pressione fiscale. L’aumento dell’Iva, previsto a luglio, secondo lei è assolutamente da scongiurare?

R. - Secondo me sì, perché in questo modo andiamo in “caduta libera”: aumento dell’Iva vuol dire riduzione ulteriore di consumi e tutto questo andrebbe a pesare in maniera molto forte sulle famiglie, che invece sono un altro soggetto da rimettere al centro della scena italiana. Quindi, c’è bisogno per esempio di forme intelligenti di tassazione dei grandi patrimoni ed altre misure che possono permettere di recuperare soldi e di non gravare sui più poveri. Questo è fondamentale se vogliamo far ripartire l’Italia. www.radiovaticana.org

 

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