Novità - Eventi di rilievo

Ci sono edifici che dietro i loro portoni, nel silenzio, hanno visto storie di salvezza. Ambienti che - per la stragrande maggioranza della gente - custodiscono segreti da settant' anni. Ci sono luoghi che, pur avendo già alle origini, destinazioni di tipo religioso - conventi, chiese, seminari, istituti… - vanno considerati sacri anche perché le loro aule, le loro stanze, i loro sottotetti, hanno protetto vite umane strappandole alla morte. Accadeva nell' Italia sotto occupazione tedesca, ai tempi delle leggi razziali.

Per non dimenticare il significato di questi rifugi, spesso aperti da uomini e donne di Chiesa ai "fratelli maggiori", ecco nuovi gesti che recuperano tasselli di storie, liberano memorie individuali e collettive, riescono a trasformare pietre in simboli. Non si tratta solo di collocare targhe in questo o quel luogo rinnovando sentimenti di gratitudine, ma forse, ancor prima, di ricordare, attraverso esempi di pratiche diffuse, le fiammelle accese da Giusti riconosciuti come tali, o ancora anonimi, nel tempo delle tenebre.

Questo il senso dell' inaugurazione della targa commemorativa per il riconoscimento della Casa Santo Nome di Gesù - oggi, alle 16, a Firenze in piazza del Carmine - come "casa di vita", in memoria di quanto avvenne lì, nella sede delle Francescane Missionarie di Maria. E cioè degli atti di coraggio di madre superiora Sandra Busnelli e di altre sorelle che lì, rispondendo alla chiamata dell' arcivescovo Dalla Costa, nascosero ebrei sottraendoli alla furia nazista (fino a quando, il 27 novembre '43, l' irruzione di un gruppo di nazisti porterà alla cattura e alla deportazione di alcune decine di donne, tra cui molte bambine, verso i campi di sterminio). Lo stesso gesto, targa commemorativa e riconoscimento di "Casa di vita", domenica 23 novembre, alle 16, nello stabile della Curia Generale dei Cappuccini, a Roma, in via Piemonte, a ricordo del coraggio di padre Maria Benedetto, un prete francese allora residente nel vicino Collegio Internazionale dei Cappuccini in via Sicilia dove aveva la sua centrale operativa la Delegazione per l' Assistenza degli Emigranti Ebrei, un' organizzazione di resistenza ebraica attiva tra il '39 e il '47 per la distribuzione di aiuti economici agli ebrei internati o perseguitati, che si avvaleva anche del supporto di numerosi non ebrei. Successivamente sarà la volta del convento delle Brigidine a Roma.

Mentre nel 2015 seguiranno cerimonie in altre chiese e conventi, ma anche scuole, luoghi pubblici e persino case private, e non solo in Italia, ma anche in Ungheria, Paesi Bassi, Francia e Polonia. A promuovere queste iniziative, prime di un "programma educativo" denominato appunto "Case di vita" che potrà ben documentare l' impegno di tanti religiosi e religiose nel soccorso offerto, senza nulla chiedere in cambio, a migliaia di ebrei, è la Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, un' organizzazione non governativa la cui missione è sviluppare programmi educativi e campagne pubbliche che promuovano l' eredità morale di chi mise a repentaglio la propria vita per salvare ebrei durante la Shoah, e che altresì "intende onorare i Giusti di tutti i genocidi", così Baruch Tenembaum fondatore di questa realtà che porta il nome del diplomatico svedese che salvò 100.000 ebrei. «A settant' anni dalla fine della seconda guerra mondiale, un omaggio doveroso ha chi ha rischiato la propria vita per il prossimo, ma anche un esempio di grande valore educativo» - ha aggiunto Eduardo Eurnekian, presidente di questa Ong che annovera tra i fondatori anche Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco. www.avvenire.it

 

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy qui. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.index.php">privacy policy.

-
EU Cookie Directive plugin by www.channeldigital.co.uk