Il libro di Giuseppe De Carlo,
Il bagliore delle luci antiche. Una lettura sapienziale della Bibbia ebraica (Biblica), Edizioni Dehoniane, Bologna 2015, 168 pp., raccoglie dieci studi su varie tematiche e vari testi dell'Antico Testamento. Il filo rosso che li unifica è la preoccupazione di trovare in quei testi antichi un significato che sia attuale per i lettori di oggi. Infatti, anche per i cristiani che si accostano con frequenza alla Bibbia non è facile la lettura e la comprensione dell'Antico Testamento. Molti racconti e diverse vicende in esso contenute sembrano presentare il volto di un Dio giudice e guerriero, lontano dall'immagine del Dio paterno e misericordioso di cui ci parla Gesù nei vangeli. In realtà, non potremmo mai comprendere i vangeli e soprattutto il mistero della persona di Gesù, senza una conoscenza profonda dell'Antico Testamento.
L'autore, impegnato da oltre vent'anni nell'insegnamento a vari livelli (da corsi universitari a lezioni per una conoscenza di base della Bibbia), si sforza di mostrare come è l'Antico Testamento stesso che vuole essere letto non come un documento di un lontato passato, ma come una luce che partendo dal passato è in grado di spandere il suo bagliore nel presente. I capitoli del libro fanno emergere che l'uomo biblico, come l'uomo di oggi, è sempre messo dalle varie situazioni di fronte alla responsabilità di dover scegliere che tipo di relazione vivere con Dio, con gli altri, con l'ambiente. Centrale è allora la necessità del discernimento. Non a caso, al centro del libro, nel capitolo sesto viene analizzata la richiesta a Dio da parte del giovane re Salomone di «un cuore in ascolto, capace di discernere»: per poter ben governare e amministrare la giustizia, il giovane re sente che deve essere disponibile ad ascoltare da un lato le necessità del suo popolo e dall'altra la parola di Dio che gli indica come andare incontro alle giuste aspettative dei suoi sudditi. Ma l'esigenza di chiedere a Dio «un cuore in ascolto, capace di discernere» è necessaria a ciascuno che voglia vivere pienamente la propria missione di instaurare relazioni autentiche. I temi e i testi studiati nei vari capitoli del libro indicano perciò che ogni situazione, lieta o triste, richiede «sapienza», l'arte cioè di saper fare la scelta giusta al momento giusto.
Sommario
Introduzione.
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Nudità e foglie di fico. La simbolica del vestito.
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II. I sempre nuovi inizi di Dio nella storia umana.
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III. «Lo pose nel giardino perché lo custodisse» (Gen 2,15).
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IV. Pedagogia della Pasqua ebraica.
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V. Le tre paure di Gedeone (Gdc 6,11-24).
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VI. «Un cuore in ascolto, capace di discernere» (1Re 3,4-15).
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VII. Il profeta come maestro e i suoi discepoli.
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VIII. La salvezza dentro la sventura (Ger 29).
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IX. Salvati o vinti dalla mano di Dio (Sal 107; 73 e 88).
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X. «Dio ama tutte le cose che esistono» (Sap 11,24–12,1).
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Note sull'autore
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Giuseppe De Carlo, frate minore cappuccino, insegna Antico Testamento ed Ebraico biblico all’Istituto superiore di scienze religiose Sant’Apollinare di Forlì, allo Studio teologico Sant’Antonio di Bologna e alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna. Ha compiuto gli studi al Pontificio Istituto Biblico di Roma e i suoi ambiti privilegiati di studio sono i primi capitoli della Genesi, la letteratura profetica e quella sapienziale. Per EDB ha pubblicato Ti indico la vita. La ricerca della Sapienza come itinerario formativo (2003). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
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