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di Michele Zanzucchi
fonte: Città Nuova

 

15 cardinali elettori e 5 ultraottantenni insigniti della porpora nel prossimo 14 febbraio. Confermate le grandi linee del pontificato di Bergoglio.

All’Angelus di domenica 4 gennaio papa Bergoglio, usando la sua consueta trasparenza, ha annunciato la nomina di 15 nuovi cardinali elettori e di 5 ultraottantenti, senza diritto di voto quindi. Ha poi letto la lista dei neo-porporati, suscitando non pochi commenti nella folla. Perché le scelte di Bergoglio sono state come al solito inconsuete, spiazzanti, originali, almeno secondo i canoni cui eravamo abituati.

Così l’Italia (2) e l’Europa (5 in totale con l’Italia) sono state prese sì in considerazione, ma meno del solito. Così della curia c’è solo un nome, Dominique Mamberti, francese, già “ministro degli Esteri” del Vaticano. E così le nomine italiane sconvolgono la tradizione delle “sedi cardinalizie” premiando i presuli di Ancona-Osimo e di Agrigento che si sono distinti per il loro modo di essere pastori nella semplicità e senza infingimenti: spopola su Youtube il video del neo-cardinale di Agrigento Francesco Montenegro che su un palco dinanzi a una folla di giovani si mette a saltare dicendo: «Chi non salta mafioso è».

E così sono stati nominati i vescovi di località lontanissime nel mondo cattolico tradizionale, come quelli di Wellington, Tonga e Santiago di Cabo Verde! Nessun nord-americano, due africani e due dall’Oceania. E tre asiatici (Yangon, Hanoi, Bangkok), scelte molto importanti per un episcopato asiatico che cresce nel peso della Chiesa universale cattolica, come spiega Luigi Butori nell’articolo qui di seguito.

Francesco non torna indietro nelle sue scelte radicalmente diverse dalle consuete: premiati pastori e non teologi, uomini di periferia e non curiali, uomini di Vangelo e non di apparato, di novità e non di conservazione. Il collegio elettorale comincia ad essere “bergogliano” e più attento alle reali presenze cattoliche nel mondo, decisamente meno eurocentrico.

Le nomine arrivano all’indomani delle polemiche suscitate dall’articolo apparso prima di Natale sulCorriere della sera, a firma di Vittorio Messori, che è sembrato la punta dell’iceberg della contestazione tradizionalista a Bergoglio con accenti molto duri nei confronti del pontefice, pur dichiarando la sua fedeltà al successore di Pietro, dichiarando esplicitamente la sua forte simpatia per Ratzinger e la sua altrettanto forte distanza dalle decisioni del papa argentino. Sarà, ma Bergoglio non dà troppo peso a tali contestazioni (talvolta accentuate nelle tonalità dalla stampa), non se ne cura più di tanto e tira dritto per la sua strada.

Ecco la lista dei nuovi cardinali che saranno insigniti della porpora il prossimo 14 febbraio:

Dominique Mamberti, Prefetto della Segnatura apostolica, unico curiale dell'elenco.

Manuel José Macário do Nascimento Clemente, patriarca di Lisbona (Portogallo).

Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arcivescovo eparchiale di Adiss Abeba (Etiopia).

John Atcherley Dew, arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda).

Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia).

Pierre Nguyên Văn Nhon, arcivescovo di Hà Nôi (Viêt Nam).

Alberto Suárez Inda, arcivescovo di Morelia (Messico).

Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar).

Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok (Thailandia).

Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento (Italia).

Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo (Uruguay).

Ricardo Blázquez Pérez, arcivescovo di Valladolid (Spagna).

José Luis Lacunza Maestrojuán, vescovo di David (Panamá).

Arlindo Gomes Furtado, vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago di
Capo Verde).

Soane Patita Paini Mafi, vescovo di Tonga (Isole di Tonga).

I cinque ultraottantenni che si «sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla Santa Sede e alla Chiesa» sono invece:

José de Jesús Pimiento Rodríguez, arcivescovo emerito di Manizales.

Luigi De Magistris, arcivescovo titolare di Nova, Pro-Penitenziere maggiore emerito.

Karl-Joseph Rauber, arcivescovo titolare di Giubalziana, nunzio apostolico.

Luis Héctor Villalba, arcivescovo emerito di Tucumán.

Júlio Duarte Langa, vescovo emerito di Xai-Xai.

 

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