Novità - Eventi di rilievo

Siamo lieti di invitarLa alla conferenza stampa di presentazione del programma della settima edizione del Festival Francescano (Bologna, 25/27 settembre 2015)

La conferenza stampa si terrà

Giovedì 25 giugno 2015, alle ore 11.30
presso Radio Vaticana, Sala Marconi (piazza Pia 3, 00120 ROMA)

 

Alla presenza di

fra Alessandro Caspoli, presidente Festival Francescano

Matteo Lepore, assessore all'Economia e promozione della città del Comune di Bologna
Elisabetta Frejaville, Movimento Francescano dell'Emilia-Romagna
Roberto Zalambani, consigliere nazionale OdG e segretario generale Unaga - Fnsi 
fra Giordano Ferri, direttore Festival Francescano

Il tema scelto per l'edizione 2015, “sorella terra”, sarà una riflessione aperta sul rapporto Uomo – Creato, con approfondimenti di qualità e spettacoli inediti.

A una settimana esatta dall'uscita della nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato si'”, la conferenza stampa rappresenta un momento prezioso per dialogare su questo importante documento sulla “cura della casa comune”.

Si legge nel manifesto scientifico del Festival:

 

Francesco è amico della natura o cantore del creato? La differenza è grande e i vocaboli non sono intercambiabili. Nessuno intende negare che Francesco avesse una prossimità del tutto affettuosa con la natura, tanto meno si pretende di negare che lo stupore spontaneo suscitato da un bel paesaggio abbia un certo rapporto con lo spirito francescano. Ma è ben altra la “profondità” che Francesco intuisce e contempla nella natura, e la fraternità che riesce ad instaurare con ogni essere animato o inanimato, tutti ugualmente creature dello stesso Padre! Il sole diventa “messer lo frate sole”, il signor fratello sole, e la terra diventa più che madre, “sora nostra madre terra”.

La creazione non è “banale”, e talvolta rappresenta un’autentica scommessa per la nostra percezione, quando non per la nostra fede. Anzi, la scommessa non sta tutta nello sguardo? Nel saper cogliere meraviglie là dove tutti gli altri vedono cose banali e senza valore se non per il proprio tornaconto? Nell’intuirla responsabilmente quale “relazione riconciliata”? Dal “non appropriarsi” al “prendersi cura”?

 

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