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GIOVANI E IL RINNOVAMENTO
24 Poiché lo Spirito del Signore può parlare in tutti, i superiori maggiori e locali diano possibilità ai frati più giovani di prendere parte attiva nel rinnovamento dell'Ordine.
Pertanto i superiori:
a) stimolino la partecipazione attiva nel capitolo locale;
b) promuovano i contatti con i vari frati e fraternità della provincia;
c) convochino in questo senso congressi provinciali e interprovinciali di giovani.
25 Dovendo i giovani, assieme agli altri frati, essere responsabili del rinnovamento dell'Ordine, i superiori usino i mezzi opportuni per conoscere le loro opinioni ed aspirazioni, favoriscano le loro iniziative, inducendoli al dialogo con gli altri frati.
FRATI E LA FRATERNITÀ
26 Per maggiormente attuare le costituzioni, abbiano cura i superiori che i frati, anche per motivo di apostolato, non vivano abitualmente separati dalla fraternità; ne manchi loro il beneficio della vita fraterna.
27 Dove per speciali condizioni, ad esempio nelle missioni, i frati sono costretti a vivere soli per lungo tempo, i superiori maggiori procurino che ad essi sia data frequente opportunità di partecipare alla vita fraterna.
28 In tutti i frati venga sviluppata un'azione educativa, tendente a far loro fraternamente comprende re le angustie e le sofferenze dei frati assillati da crisi, e a mostrarsi verso i medesimi non giudici, ma custodi e veramente fratelli.
29 a ) Si raccomanda vivamente ai superiori provinciali e locali che abbiano una grande sensibilità e cura per i frati che ritornano al secolo, memori che anche per noi, - anzi specialmente per noi - vale ciò che si legge nella Istruzione della S. C. per la Dottrina della Fede, in data 13 gennaio 1971, n. VI, § V: « Gli Ordinari interessati, fra i quali il superiore maggiore dei religiosi, con paterna e pastorale carità trattino i sacerdoti (frati) ridotti allo stato laicale, e, in quanto e possibile, li aiutino nelle cose necessarie a un decoroso sostentamento ».
b) Le stesse conferenze dei superiori maggiori istituiscano una comune riflessione su tale problema e, se occorrerà, uniscano le loro forze per reperire mezzi adatti, allo scopo di aiutare fraternamente ed efficacemente i frati che lasciano l'Ordine, così che possano inserirsi in maniera onesta ed armonica nella vita sociale.
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