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A.TESTIMONIANZA PERSONALE DI POVERTÀ
NUOVO SENSO DELLA POVERTÀ PERSONALE
49 I recenti ed attuali progressi socio-economici, e il loro influsso nella mentalità dei religiosi, pongono già in nuova luce le prospettive della povertà personale ed esigono una maggiore e più consapevole responsabilità nel dono di se stessi:
a) il lavoro diuturno, arduo ed onesto e un preclaro segno di povertà, con cui ci possiamo chiaramente identificare con i poveri;
b) I'uso del proprio talento e un vero dono di se stessi e un segno di autentica povertà. Infatti la pigrizia e la negligenza nell'uso del proprio ingegno e contro la povertà;
c) pure l'adempimento del lavoro per il bene comune, anche se da qualcuno non desiderato, e espressione di povertà: i talenti infatti sono stati donati non per il bene e l'uso personale, ma per il bene della fraternità e di tutta la Chiesa ;
d) il servizio in favore della propria fraternità, nelle nostre case, e un vero esercizio di povertà.
MANCANZA ALLA POVERTÀ E VOCAZIONE
50 Il frate noncurante della osservanza della povertà personale, particolarmente circa gli stipendi e la rimunerazione dei lavori, da consegnarsi alla fraternità, dev'essere interpellato dai superiori sulla gentuinità della sua vocazione francescana. |