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1 - SPIRITUALITÀ
Nella piena consapevolezza che, per un Ordine religioso, la sorgente d'ogni fruttuosa attività individuale e sociale è la santità dei suoi membri, i superiori si adoperarono con ogni premura per la formazione integrale della gioventù. Gli esercizi dell'anno canonico del noviziato si continuavano ancora per due o tre anni nei seminari dei neoprofessi, prima che i chierici fossero promossi allo studio. Per facilitare il compito degli educatori, si compilarono i direttorii o manuali, che sono veri trattati di spiritualità adattati alla mentalità e alle esigenze delle diverse nazioni.
Tra i mezzi comuni di pietà si distinguono facilmente due categorie: l'una ha per oggetto la persona di Cristo (Passione, Eucaristia), e l'altra la Madonna, proclamata patrona principale dell'Ordine sotto il titolo dell'Immacolata Concezione nel 1712.
La spiritualità segue le direttrici fondamentali tracciate nel primo periodo, sviluppandole e perfezionandole. Cristo Gesù rimane il perno, e i religiosi lo prendono come prototipo della propria santità e lo presentano a tutti come modello insostituibile nelle prediche, negli scritti e nelle devozioni che hanno per oggetto principalmente la Passione e l'Eucaristia. Inoltre, la Vergine Maria è per tutti la via breve e sicura che conduce a Cristo, e perciò la venerano, cantano le sue glorie e prerogative e ne propagano il culto. Finalmente, si dà la preferenza alla via affettiva per attrarre soavemente tutti all'intima unione con Dio, poiché tutti i cristiani devono sentire e seguire l'invito all'unione con Lui.
È quasi impossibile scendere ai particolari di queste note o tendenze delle numerose pagine di letteratura spirituale cappuccina, che riveste sfumature proprie nei rappresentanti delle diverse nazioni. Molti, comunque, e di ogni epoca sono i cappuccini che si sono distinti per la loro ricchezza spirituale, unita all'operosità caritativa concreta.
2 - LEGISLAZIONE
Quasi agli albori di questo periodo - esattamente nel 1637-38 - vi fu un non riuscito tentativo d'aggiornamento del codice costituzionale. La nuova redazione, in generale, non piacque: perciò le costituzioni furono di nuovo rivedute nel 1643 e, approvate da Urbano VIII (Sacrosanctum apostolatus, 19 maggio 1643); rimasero in vigore fino al 1909. Durante questo lungo periodo, le nuove situazioni e i casi particolari venivano regolati con ordinazioni dei Capitoli generali, che però non furono mai stampate in un corpus speciale. Nel 1626, invece, fu edito, per la parte liturgica, un Cerimoniale-rituale (Napoli 1626). Per il settore disciplinare interno all’Ordine, si compilò un manuale mai dato alle stampe, ma spesso commentato da giuristi e moralisti del seicento e settecento.
L'organizzazione locale e personale, eccettuate alcune marginali variazioni, rimane sostanzialmente immutata. A partire dal 1678 si concede la parità di voti a tutte le Province nelle elezioni generali. Malgrado alcuni tentativi per prolungare il mandato dei superiori generali (nel 1643, 1678 e 1733), l'elezione seguitò a farsi regolarmente ogni sei anni. Fino al 1726 tutti i generali dell'Ordine furono italiani. Quando visitavano personalmente la corte di Madrid, erano annoverati tra i Grandi di Spagna con tutti i privilegi. La loro periodica visita attraverso l'Europa costituiva un avvenimento. Tra i più insigni per la santità e le doti di governo vanno ricordati Innocenzo da Caltagirone (1643-50), Bernardino d'Arezzo (1691-8), Michelangelo da Ragusa (1712-9), Paolo da Colindres (1761-6), Erardo da Radkersburg (1773-89).
Dal 1667 fu resa obbligatoria la residenza a Roma dei sei consiglieri o definitori generali.
Nel secolo scorso le Costituzioni dei Cappuccini, sotto l’impulso del Concilio Vaticano II, sono state rinnovate in un Capitolo generale speciale del 1968, ed ora sono in corso altre modifiche per aggiornarle al magistero giuridico ecclesiastico di questi ultimi decenni.