Editoria - Novità editoriali |
Pubblicato da Mondadori, nel febbraio 2016, è uscito "Fervore" un romanzo di Emanuele Tonon in cui egli racconta in prima persona l’anno del suo noviziato nel convento di Renacavata, a Camerino nell’Italia centrale, dove ebbe origine “La bella e santa riforma” dei frati cappuccini. Quelli descritti da Tonon, che ha poi lasciato l’Ordine nel corso degli studi teologici, sono i dodici mesi canonici della “prova”, l’anno in cui si veste il saio e ci si prepara alla prima professione religiosa.
Il racconto del protagonista ventenne, che arriva al noviziato spinto dal bisogno di senso e di appartenenza, si dipana nella litania dei giorni delle costumanze dei novizi cappuccini, in un crescendo di emozioni e sentimenti in comunione con i compagni, nel canto, durante i pasti, nelle riunioni intorno al fuoco; e nel lavoro: zappare la terra, raccoglierne i frutti, alternarsi nella pulizia degli spazi comuni. In una “riproposizione della giullaresca vita del santo di cui avevamo preso a seguire le orme: non l’agonizzante stratega stimmatizzato, funzionale alla Chiesa e al potere, ma il giullare pazzo che per poco tempo aveva potuto essere Francesco”. Bella la definizione dei fratelli laici: “I frati della fatica, incapaci di leggere, avevano solo formule magiche da ripetere ossessivamente, avevano solo segni da offrire alla visione non parole da offrire all’interpretazione; avevano solo esempio da dare. Il popolo santo di Dio, il popolo della fatica, cercava solo loro per avere conforto, per vedere un miracolo nell’orrore di un’esistenza da affamati e umiliati”. Un romanzo davvero bello con accenti mistici, quello di Tonon, quasi un gesto di gratitudine verso l’Ordine cappuccino che l’ha accolto postulante prima e novizio dopo.
(p. Giovanni Spagnolo)