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1.
Cristo Gesù, Vangelo di Dio, primo e massimo annunciatore
del Vangelo, ha trasmesso a tutti i suoi discepoli e, in loro,
alla comunità di fede che è la Chiesa, la grazia
e il comando di evangelizzare.
2. Tutti i battezzati, e in modo
particolare i religiosi per la loro speciale donazione, sono
uniti alla Chiesa pellegrinante che, per la missione di Cristo
e dello Spirito Santo, è sacramento universale di salvezza
e perciò missionaria per sua stessa natura.
3. San Francesco nel suo tempo,
per divina ispirazione, rinnovò lo spirito missionario
con l’esempio
della vita e con il vigore della sua Regola e diede impulso
a quelle iniziative della Chiesa che vanno
sotto il nome di attività missionaria; con esse viene
annunziato il Vangelo, e il Regno di Dio che viene trasforma
l’uomo stesso e crea un mondo nuovo, giusto e pieno
di pace. Così la Chiesa ogni giorno si edifica e sempre
più diviene perfetta.
4. Il nostro Ordine accetta come
impegno proprio il compito di evangelizzare, che appartiene
a tutta
la Chiesa; e considera ed assume l’attività missionaria
tra i suoi principali impegni apostolici.
5. Si considerano missionari quei
frati che, in qualunque continente o regione, portano il lieto
annunzio della salvezza a tutti quelli che non credono in
Cristo.
6. Riconosciamo, tuttavia, la
condizione particolare di quei frati che esercitano l’attività
missionaria a servizio delle nuove Chiese.
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1.
I frati missionari, secondo l’insegnamento di san Francesco,
possono vivere spiritualmente tra i non cristiani in due modi:
o, sottomessi ad ogni creatura umana per amore di Dio, con
grande fiducia danno testimonianza della vita evangelica per
mezzo della carità; oppure, quando vedranno che piace
a Dio, annunziano apertamente la parola di salvezza ai non
credenti, affinché si facciano battezzare e divengano
cristiani.
2.
I frati, riconoscendo che le Chiese particolari si sono già
assunte in proprio la parte maggiore dell’opera di evangelizzazione,
si pongano volentieri in ascolto e in dialogo con i figli
della nuova Chiesa, in modo che sia evidente che essi sono
venuti a servizio delle Chiese stesse e dei loro pastori.
3.
In spirito di carità valutino le condizioni storiche,
religiose, sociali e culturali alla luce del Vangelo e, spinti
da animo profetico, agiscano con la libertà dei figli
di Dio.
4.
In dialogo con le altre Chiese cristiane e con le religioni
non cristiane promuovano anche quei cambiamenti che favoriscono
la venuta di un mondo nuovo, e siano attenti alle idee che
influiscono sul modo di pensare e di agire dei popoli.
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