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1. La varietà degli istituti religiosi che, per disegno divino, è andata crescendo per il bene della Chiesa, fiorisce anche nella stessa ed unica spirituale famiglia francescana, così che il carisma del Fondatore si diffonde ed esercita la sua efficacia per mezzo di tanti fratelli e sorelle, anche dell'Ordine Secolare.
2. Viviamo dunque nella fraterna comunione dello stesso spirito e promuoviamo volentieri in reciproca collaborazione gli studi e le iniziative comuni di vita e di attività francescana.
3. Un particolare legame dobbiamo averlo verso le nostre sorelle che, nella vita contemplativa, offrono quotidianamente il sacrificio della lode, cercano nella solitudine e nel silenzio l'unione con Dio e dilatano la Chiesa con segreta fecondità apostolica. Quando si tratta di associare qualche monastero di Clarisse Cappuccine a norma dei cc.614-615, il ministro generale giudicherà il problema collegialmente con il suo definitorio, dopo aver inteso il superiore maggiore. Nei confronti del monastero associato il superiore maggiore gode di vera potestà determinata dalle Costituzioni delle stesse monache. Da fraterno affetto siamo legati anche a quegli istituti religiosi che sono uniti spiritualmente al nostro Ordine.
4. Adempiamo, come è giusto, i nostri doveri di pietà e di familiarità verso i nostri genitori, parenti, benefattori, collaboratori e verso tutti quelli che appartengono alla nostra famiglia spirituale; raccomandiamoli a Dio nelle nostre preghiere, anche comunitarie.
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1. Nell'ambito della Famiglia francescana, un posto particolare occupa la Fraternità o Ordine Francescano Secolare, che ne condivide e ne promuove il genuino spirito e che deve essere considerato necessario alla pienezza del carisma francescano.
2. In esso i fratelli e le sorelle, mossi dallo Spirito Santo, sono spinti a raggiungere la perfezione della carità nel loro stato di vita laicale, professando di vivere il Vangelo secondo l'ideale di san Francesco.
3. L'Ordine Francescano Secolare, legato per la sua origine, storia e comunione di vita al nostro Ordine, è stato affidato dalla Santa Sede alla nostra cura.
4. Ai frati stia quindi a cuore manifestare ai membri dell'Ordine Secolare un senso veramente fraterno, alimentare con il loro esempio la fedeltà alla vita evangelica e promuovere efficacemente lo stesso Ordine sia presso il clero secolare che presso i laici.
5. I nostri superiori hanno la facoltà di erigere fraternità dell'Ordine Francescano Secolare in tutte le nostre case e anche altrove, osservate le norme del diritto. Vigilino che sia favorita una vera reciprocità vitale tra le fraternità del nostro Ordine e quelle dell'Ordine Secolare.
6. I superiori provvedano che, unendo e coordinando le forze con le altre Famiglie francescane, sia assicurata alla Fraternità Secolare, a norma della propria legislazione e del diritto universale, un'assistenza spirituale e pastorale continua e impegnata, specialmente per mezzo di frati idonei debitamente preparati a questo ministero.
7. I frati, dal canto loro, offrano volentieri a quest'Ordine assistenza spirituale. Memori sempre della sua natura secolare, non si intromettano nel suo governo interno, eccetto nei casi previsti dal diritto.
8. In segno di corresponsabilità, sia nella nomina degli assistenti che nell'erezione delle fraternità, si consulti il direttivo delle rispettive fraternità dell'Ordine Francescano Secolare.
9. Similmente si promuovano e si aiutino spiritualmente tutte le associazioni, specialmente quelle giovanili, che coltivano lo spirito di san Francesco. Le nostre case diventino centro fraterno di incontro e di animazione per tutti coloro, chierici e laici, che vogliono seguire le orme di Cristo sotto la guida di Francesco.
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1. Cristo, egli stesso pellegrino sulla terra, nel giudizio finale, dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Ero forestiero e mi avete ospitato ”.
2. Anche san Francesco volle che si ricevesse con benevolenza chiunque giungesse alle nostre case; accogliamo perciò tutti, specialmente gli afflitti e gli sventurati, con la massima carità, aiutandoli nelle loro necessità.
3. Coloro poi, e particolarmente i sacerdoti e i religiosi, che, secondo le circostanze, si possono accogliere nella nostra stessa casa, siano trattati dalla fraternità con ogni cortesia.
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