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di Marco Bellizi
«L’Europa non sa più bene quale sia il suo ruolo nel mondo», «si arrocca» in una prospettiva che in ottica storica è «perdente», «soffre una crisi d’identità culturale» ed è a volte «autolesionista», soprattutto quando la necessaria autocritica «diventa lo sgretolamento dei nostri valori», «l’incapacità di cogliere la grande vocazione» del continente. E alcuni segnali che vengono anche dalle recenti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo «mettono il sospetto che ci sia un percorso, magari a piccoli passi, verso un pericoloso liberismo etico».
Sono questi alcuni dei passaggi chiave dell’intervista rilasciata al nostro giornale dall’Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, monsignor Aldo Giordano, in occasione dell’incontro organizzato dallo stesso organismo europeo a Durazzo, intitolato «Taking responsibility for tomorrow’s Europe: the role of young people in the religious dimension of intercultural dialogue». Monsignor Giordano si è anche soffermato sullo stato del dialogo interreligioso ed ecumenico. Le differenti visioni sui temi etici, all’interno delle confessioni cristiane, costituiscono «un grave problema ecumenico». Su questi argomenti la «riflessione comune» ha fatto ancora registrare «pochi passi avanti».
Osservatore Romano 2012-09-07