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Al termine di un settimana di intenso lavoro sulle Costituzioni, molti capitolari hanno oggi goduto una Domenica di rinnovo spirituale. Il pellegrinaggio a Leonessa sulla tomba di san Giuseppe ha infatti dato loro la possibilità di ravvivare la memoria di questo grande Cappuccino nell’anno 400° della sua morte.
Riuniti nel Santuario che accoglie le sue spoglie mortali, i Cappuccini di molti paesi del mondo hanno dapprima riascoltato i tratti principali della vita di san Giuseppe. Ma è soprattutto nell’omelia tenuta dal Ministro generale, fra Mauro Jöhri, durante l’Eucaristia celebrata con l’assistenza del Vescovo di Rieti, che i frati presenti hanno potuto apprezzare l’attualità della spiritualità del santo, che fu soprattutto fervente, efficace, veritiero, accurato ed umile annunciatore della parola di Dio per tutte le categorie di persone, ma soprattutto per quelle più umili.
Dopo l’ottimo pranzo consumato all’albergo la Torre, i partecipanti al pellegrinaggio hanno fatto una breve visita al convento dei Cappuccini di Leonessa. Nella piccola chiesa, dove ora spicca soprattutto l’opera di frate Ugolino da Belluno, padre Orante Elio D’Agostino ha avuto modo di presentare il frutto del suo lavoro ventennale dedicato alla copiatura e all’edizione dei sermoni di san Giuseppe da Leonessa. Di fronte ai manoscritti del Santo, sui quali ha lavorato padre Orante, i frati hanno palesato il loro stupore. Stupore ha destato in loro anche l’esiguità della cella che fu di san Giuseppe conservata in convento.