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L'invito di Benedetto XVI nella messa celebrata sul lungomare della capitale libanese. Erano attesi 75mila fedeli ne sono in 350mila
di Giacomo Galeazzi
E' una missione da "pacificatori" il mandato assegnato ai cristiani da Benedetto XVI nella grande messa conclusiva del suo delicatissimo viaggio in Libano. Benedetto XVI è arrivato sul lungomare di Beirut, dove ha celebrato davanti a centinaia di migliaia di persone (primo impegno di questa terza e ultima giornata della sua trasferta nel paese dei cedri).
Joseph Ratzinger è arrivato sul lungomare salutando la folla dalla Papamobile, a bordo della quale si trovava anche il patriarca dei cattolici maroniti libanesi, Bechara Rai. Alla messa era presente anche il presidente della Repubblica, Michel Sleiman, cattolico maronita."Servire giustizia e pace in un mondo dove la violenza non cessa" è una "urgenza" e il Papa prega Dio di dare a questa regione, al Medio Oriente, dei servitori della pace e della riconciliazione. Perché tutti possano vivere pacificamente e con dignità". Questa, ha detto nella messa celebrata a Beirut, "é una testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà".
"Il servizio - ha detto Benedetto XVI celebrando alla presenza ditasferi 300 tra vescovi e patriarchi del Medio oriente l'unica messa pubblica del suo 24° viaggio internazionale, nel City Center Waterfront di Beirut, costruito utilizzando le macerie della guerra civile che ha insanguinato il Libano e dopo la quale è nato l'attuale assetto istituzionale, che dà rappresentatività a tutte le componenti religiose ed etniche del Paese dei cedri - è un elemento costitutivo dell'identità dei discepoli di Cristo".
"La vocazione della Chiesa e del cristiano è di servire, come il Signore stesso ha fatto, gratuitamente e per tutti, senza distinzione. Così, servire la giustizia e la pace, in un mondo dove la violenza non cessa di estendere il suo corteo di morte e di distruzione, è un'urgenza al fine di impegnarsi per una società fraterna, per costruire la comunione! Cari fratelli e sorelle, - ha rimarcato - prego particolarmente il Signore di dare a questa regione del Medio Oriente dei servitori della pace e della riconciliazione, perché tutti possano vivere pacificamente e con dignità. E' una testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà. Vi chiamo tutti ad operare per la pace. Ciascuno al proprio livello e là dove si trova". Tutto intorno, il bellissimo lungomare della capitale mescola minareti e discoteche, hijab e minigonne, gigantografie del Pontefice ed insegne dei night. Simbolo della convivenza di nuovo e antico, secolarizzazione e tradizione, occidente ed oriente.
"Il servizio - ha detto in un ulteriore passaggio il Pontefice teologo e pastore- deve ancora essere al cuore della vita della comunità cristiana stessa. Ciascun ministero, qualsiasi incarico nella Chiesa, sono prima di tutto un servizio di Dio e dei fratelli. E' questo spirito che deve animare tutti i battezzati, gli uni verso gli altri, specialmente con un impegno effettivo accanto ai più poveri, agli emarginati, a quanti soffrono, affinché sia preservata l'inalienabile dignità di ogni persona.
Cari fratelli e sorelle che soffrite nel corpo o nel cuore, - ha commentato - la vostra sofferenza non è vana. Cristo Servo si fa vicino a tutti coloro che soffrono. E' presente accanto a voi. Possiate trovare sulla vostra strada fratelli e sorelle che manifestano concretamente la sua presenza amorevole che non può abbandonarvi". La messa celebrata davanti a migliaia di persone al Beirut City Center Waterfront ha aperto la terza e ultima giornata di Benedetto XVI in Libano, in occasione del 24° viaggio internazionale del pontificato.
Alle 10 ora locale, il Papa ha officiato la celebrazione durante la quale ha consegnato l'esortazione apostolica post-sinodale per il Medio Oriente che ha solennemente firmato venerdì, giorno del suo arrivo nel paese mediorientale.
Dopo la recita dell'Angelus, il Papa torna nella nunziatura apostolica di Harissa dove alle 16.50 è prevista la cerimonia di congedo. Prima di ritornare a Castel Gandolfo, il Papa avrà un nuovo incontro ecumenico a Charfet nel Patriarcato Siro cattolico. Infine il saluto finale all'aeroporto internazionale di Beirut.