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La parola chiave dell'Anno della fede
Philadelphia, 28. Rinnovamento, Chiesa, missione e fede. Sono queste le quattro parole che, secondo l'arcivescovo di Philadelphia, monsignor Charles Joseph Chaput [OFM Cap, NdR], esigono maggiore attenzione nel contesto dell'Anno della fede. Il presule, durante un discorso tenuto nei giorni scorsi al Catholic Life Congress di Philadelphia, dal titolo: "Anno della fede: rinnovamento della Chiesa e della sua missione" ha sottolineato che "l'unica cosa che conta è essere santi. È ciò che dobbiamo essere.
È ciò che dobbiamo diventare". In merito alla parola "rinnovamento", l'arcivescovo Chaput ha ricordato che "nel corso del tempo, anche il matrimonio più saldo può logorarsi per difficoltà e fatiche. Le coppie rinnovano le promesse matrimoniali per ravvivare e rafforzare il reciproco amore. La storia della Chiesa è molto simile: quante volte è accaduto che la vita della Chiesa sia divenuta routine; poi un ripensamento, e ancora stagnazione e cinismo, o peggio.
L'arcivescovo, inoltre, ha analizzato la seconda parola: "Chiesa". "La Chiesa - ha detto - non è un "che cosa" ma un "chi"". La terza parola è "missione". "La nostra missione, il nostro fine e impegno di discepoli di Cristo, è semplice. Dobbiamo portare Gesù Cristo a tutto il mondo e tutto il mondo a Gesù Cristo. La nostra missione discende direttamente dalla vita intima della Trinità. Dio Padre ha inviato il suo Figlio, il Figlio invia la sua Chiesa, e la Chiesa invia noi. Infine, l'arcivescovo di Philadelphia ha spiegato il significato autentico della parola "fede" che "non è un'emozione.
Non è una serie di dottrine o concetti, benché queste giochino un ruolo importante nella vita di fede. La fede è fiducia nelle realtà invisibili basata sulla parola di qualcuno che conosciamo e amiamo, in questo caso Dio. La fede è dono di Dio. Lui sceglie noi. L'Osservatore Romano