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di Andres Bergamini
Gerusalemme – Domenica 2 febbraio 2014 mons. Shomali ha presieduto la suggestiva liturgia di consacrazione della chiesa della comunità dei Frati Cappuccini di Gerusalemme. Più di 150 i partecipanti. L’intervista a fra Stefano Dubini.
Non capita spesso di assistere a una consacrazione di una nuova chiesa. È successo domenica, festa della presentazione di Gesù al tempio, nel cuore della parte ebraica di Gerusalemme. Il vescovo ausiliare di Gerusalemme ha presieduto nella casa dei frati Cappiccini, una delle più belle liturgie proposte dalla chiesa cattolica. Il rito, infatti, prevede per l’altare e per il nuovo edificio destinato al culto, le tappe che abitualmente segnano il percorso sacramentale dei fedeli: l’aspersione con l’acqua, l’unzione con l’olio, l’incenso, la tovaglia bianca, la luce.
La ricchezza e la profondità delle parole della liturgia sono esse stesse una meravigliosa catechesi, come ha sottolineato mons. Shomali nell’omelia: «Qui tanti verranno a invocare il Signore, ad ascoltarlo e a nutrirsi della Sua Parola. Qui tanti verranno a lodare e cantare la lode del Signore, qui tanti attingeranno forza per il loro cammino. La liturgia odierna esprime questa salvezza data dai sacramenti nella preghiera di dedicazione».
Alla fine della messa i numerosi partecipanti hanno potuto ammirare i dettagli della bella chiesa nuova, tra i quali anche una bella icona del crocefisso. Confratelli preti, suore e tanti amici che frequentano qui la messa domenicale hanno infine condiviso un ricco pranzo nel clima di calorosa amicizia tipico dei frati cappuccini. Ne abbiamo approfittato per porre qualche domanda a fra Stefano Dubini.
1) La presenza dei frati cappuccini a Gerusalemme, nella storia, che sviluppo ha avuto e qual è il vostro lavoro oggi?
La presenza dei cappuccini a Gerusalemme è molto recente. Nel 1930 i cappuccini libanesi legati ai Cappuccini di Lione acquistarono il terreno, che era piantumato ad olivi. Quasi subito il Protettorato Inglese allontanò i cappuccini e quel che avrebbe dovuto essere convento divenne invece un carcere militare. All’arrivo degli Ebrei nel 1948, allontanati gli Inglesi, la costruzione fu trasformata in ospedale psichiatrico fino a metà degli anni 90, quando il Governo di Israele ha restituito ai frati il pieno possesso della proprietà. Il 28 settembre 2010 ci fu l’inaugurazione della casa, che oggi nella celebrazione della Chiesa col titolo “Io sono la luce del mondo” riceve il suo sigillo finale.
2) Quali sono le caratteristiche e le finalità di questa nuova casa?
Si tratta di un Centro di Spiritualità a Gerusalemme, luogo di formazione biblica dei frati cappuccini di tutto il mondo, al tempo stesso aperto alle persone che desiderano vivere un’esperienza di preghiera e di approfondimento biblico, in un clima di condivisione e fraternità, là dove si è manifestato storicamente il Mistero Pasquale. Poter toccare le tracce e i segni della vicenda storica di Gesù e della Chiesa delle origini, è un dono che vorremmo fosse accessibile a un numero sempre più ampio di persone.
3) Cosa vi è rimasto nel cuore della festa di domenica?
La celebrazione della dedicazione della Chiesa, nel giorno festivo della presentazione del Signore al Tempio, da un lato definisce la costituzione della Casa nella Chiesa di Gerusalemme, e dall’altro ci ricorda che la chiesa, luogo di convocazione e di preghiera, è segno esteriore della comunità cristiana, Chiesa viva, vero tempio spirituale in cui abita e opera lo Spirito del Signore, come ha sottolineato il Vescovo nell’omelia.
Per chi fosse interessanto a visitare la nuova chiesa ecco l’indirizzo: Franciscan Capuchin Monastery, 16 Disraeli Street – Talbiye, 9222218 Jerusalem – Israel (Tel.: +972 2 6516906 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )
http://it.lpj.org/2014/02/03/dedicata-una-nuova-chiesa-nel-cuore-di-gerusalemme/